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La spiaggia romana rischia di scomparire per l'erosione del mare

Patrizia Capuano Bacoli. Rischia di scomparire la striscia di sabbia della spiaggia romana: un’incessante erosione marina sta modificando la costa che da Torregaveta si estende per chilometri fino al promontorio di Cuma. Le mareggiate invernali sfiorano ormai le strutture degli stabilimenti balneari e trasportano grossi detriti sulla battigia quasi invisibile, tanto da trasformare il litorale con scogliere o barriere naturali. E a seguito del fenomeno, c’è il pericolo che l’arenile già assottigliato sia del tutto cancellato; gli operatori turistico-balneari lanciano l’allarme e sottopongono la questione agli enti competenti con dossier fotografici. Chiedono interventi a tutela sia della linea di costa che delle attività produttive. Lungo il tratto, che rientra nel Comune di Bacoli e confina a nord con quello di Pozzuoli, ci sono infatti lidi balneari dotati di piscine, solarium e spazi per spettacoli serali. Piccole aziende stagionali minacciate da un evento naturale. A protezione degli stabilimenti, nel frattempo, sono stati posti dei sacchi nei punti più colpiti dall’erosione. L’obiettivo è di limitare i danni causati dalle mareggiate e permettere, così, un regolare svolgimento dell’attività balneare, tutelando l’economia turistica del settore che conta su un lavoro estivo. C’è chi chiede un tavolo tecnico istituzionale. «È auspicabile un programma che contrasti l’erosione marina – affermano residenti e esercenti – il moto ondoso ha ricoperto centinaia di metri di spiaggia. Il fenomeno si è molto accentuato negli ultimi mesi». Lungo la costa flegrea sono colpiti vari tratti: tra questi un caso altrettanto eclatante è nella rada di Marina Grande. Nell’area sottostante il promontorio di Centum Cellae, le onde sfiorano la banchina e gli edifici tanto da causare, l’anno scorso, il parziale cedimento di un terrazzo. A rischio erosione anche il promontorio di Punta Epitaffio a Baia: qui è tuttora in corso ad opera della Protezione civile un piano di messa in sicurezza della collina tufacea, mentre nello specchio acqueo antistante è stata collocata una barriera frangiflutti ai limiti del parco sommerso archeologico.

fonte IL MATTINO,Patrizia Capuano.

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