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Centro Ittico Campano, riceviamo e pubblichiamo la replica dell’avv. Giacomo Perreca

perrecaAvv. GIACOMO PERRECA

Via A. De Curtis, 55 – Tel./Fax 081/5233595

80070 – BACOLI (NA)

Al Dott. Josi Gerardo Della Ragione

Sindaco del Comune di Bacoli

CASA COMUNALE BACOLI

Al Dott. Domenico Oriani

Liquidatore del Centro Ittico

Campano S.p.A. in liquidazione

CASA COMUNALE BACOLI

L’avv. Giacomo Perreca, con studio in Bacoli (Na) alla Via A. De Curtis n. 55, nella

qualità di libero e pensante cittadino del Comune di Bacoli, ritiene di dovere replicare

alle ingiuste ed immotivate contestazioni che entrambi, senza avere il coraggio di fare

pubblicamente il mio nome – e così consentirmi di proporre formale querela – avete

diffuso alla presenza di centinaia di miei concittadini o con l’ausilio di strumenti

mediatici.

* * * * *

Innanzi tutto, mi corre l’obbligo di evidenziare che, mentre le mie critiche sono state

tutte documentate e di esse mi sono assunto la responsabilità depositandole e

protocollandole presso il Comune e la segreteria del Centro Ittico Campano, Voi

affidate al vento le accuse che andate propalando, usando metodi oggi in auge anche a

livello nazionale, che denotano però l’incapacità di elaborare una teoria che regga nel

tempo e superi la contingenza propagandistica.

Debbo ricordarVi inoltre – e Vi sfido pubblicamente a dimostrare il contrario – che le

mie battaglie sono state sempre condotte alla luce del sole, sulla base di dati di fatto, e

non hanno mai avuto uno sfondo utilitaristico, diversamente da quelle del Sindaco – che

ne guadagna voti – o del liquidatore di una società, che viene pagato dal Comune per

fare quel lavoro in sintonia con il Sindaco, che di quella società è socio unico.

Nella ormai mia lunga militanza a difesa della toga che mi è stata posta sulle spalle da

Maestri ben più autorevoli di Voi, ho operato in ogni sede giurisdizionale a difesa degli

interessi di chiunque mi chiedesse di difendere i suoi diritti contro le prevaricazioni di

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quei poteri forti, che (non soltanto oggi) vanno tanto di moda. E se questo mi ha creato

delle inimicizie, la cosa può soltanto farmi onore.

E’ indubbio che ciascuno ha la sua storia; ma non sempre il fatto di continuare a vivere

per tanti anni in un mondo vicino alla politica è positivo. E, d’altra parte, la recente

storia nazionale ha dimostrato che molti ex magistrati hanno usato questa loro storia per

fare la scalata a ministeri, presidente o cariche di sindaco: ma sarebbe opportuno che

ciascuno mettesse in piazza quella storia.

Io lo ho fatto in ogni sede, anche nel Consiglio comunale di Bacoli, ove ho conosciuto

le manovre che altri andavano facendo a danno del Centro Ittico Campano: cosa che da

un lato mi ha spinto a rinunziare a quella presenza e dall’altro mi ha rafforzato nell’idea

(concetto che ben si combina con l’ideale) che si dovesse combattere dall’esterno ogni

tentativo di mettere le mani su quel patrimonio comune e di stigmatizzare gli errori –

anche quelli fatti forse in buona fede o anche solo per ignavia – che lo potessero

danneggiare irreversibilmente.

Per questioni di spazio non elenco tutte le diffide da me predisposte e sottoscritte, a far

data dal 1990 ad oggi, relative non soltanto alla questione del Centro Ittico, ma tutte

riconducibili alla difesa degli interessi pubblici (acque reflue, rimborsi canoni

depurazione, alberi di Aracuaria, antenne Wind, antenne Wodafone su Villa Cerillo,

questione del cromoesavalente al Fusaro, delibera di C.C. n. 18 del 2008 a tutela

dell’ambiente, etc.); e mi limito a ricordare che molte di queste diffide sono state

recepite anche da autorità più obiettive di Voi, come il Commissario Prefettizio del

Comune di Bacoli.

Ed innanzi tutto Vi invito a prendere atto che i miei interventi hanno sortito sempre

degli effetti utili, dapprima fermando lo scempio di bandi di gara preconfezionati, che

avrebbero favorito gruppi di pressione non certamente vicini a me – o a persone che

condividevano la mia idea – ma forse a coloro che aspettavano di essere messi in grado

di realizzare dei progetti industriali che avrebbero danneggiato il Comune, ma li

avrebbero gratificati economicamente, consentendo loro di sdebitarsi adeguatamente.

Chi conosce la storia di Bacoli, oltre a quella sua personale, sicuramente ne ha memoria.

D’altra parte, ad entrambi deve essere noto – per le cariche istituzionali rivestite (oggi o

in passato) – che il potere si esercita direttamente, mentre le sollecitazioni, gli inviti, le

diffide et similia sono gli unici strumenti che la democrazia offre per dare voce a chi

quel potere è costretto a subire, anche se si tratta della maggioranza numerica ma

silenziosa, che purtroppo si fa dominare da chi sa usare i blog, i cinguettii o i social, così

rendendo la protesta una vox clamantis in deserto.

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Ciò premesso, debbo rivendicare che, contrariamente a quanto Voi avete affermato,

anche la mia ultima lettera aperta notificata al Sindaco il 26.4.2016 – che conclude con

una diffida ad adempiere (che è atto giuridicamente lecito, come non credo sia

necessario ricordare ad un ex magistrato) – ha prodotto immediatamente i suoi effetti. Il

primo, è che finalmente il dott. Oriani, dopo circa un anno d’inerzia, ha presentato

finalmente il “suo piano di liquidazione”, notificato al Comune il 12 maggio 2016: cosa

che probabilmente non gli fatto molto piacere, visto che poi vi ha aggiunto un PS (post

scriptum) di ben due pagine, dedicate al sottoscritto, evidentemente colpevole di averlo

costretto ad attivarsi.

Il secondo risultato è che Lei, Sindaco, si è deciso di scaricare il dott. Oriani dalla carica

di liquidatore, come ha fatto intendere nella Sua comunicazione del nove maggio u.s. in

P.zza Marconi, allorquando ha vibratamente ribadito che l’Assessore Parisi “non si

tocca” (imitando così ben altre intangibilità a livello governativo); e ciò nonostante che

non soltanto il Centro Ittico, ma anche la Flegrea Lavoro (società partecipate per le

quali il dr. Parisi ha la delega), che in particolare si trova in una grave situazione

debitoria (un solo soggetto vanta un credito di circa 250.000,00).

Prendo atto, però, che stranamente il piano di liquidazione del CIC è stato pubblicato

soltanto dal blog del PD, mentre di esso non vi è traccia sul sito istituzionale del

Comune di Bacoli, né sul Suo blog Freebacoli e neppure sulla Sua pagina Facebook,

ove invece è in bella vista il “post scriptum” al piano di liquidazione, dedicato al

sottoscritto.

Mi sorprende che il dott. Oriani, che si sente così offeso dal contenuto della mia diffida,

da ex magistrato rinunci a denunciarmi all’Autorità Giudiziaria. Forse perché le Sue

accuse, da Lei Sindaco pubblicate, sono completamente infondate e calunniose.

In ogni caso, alla mia lettera-diffida nessuno ha dato risposta nel merito: forse mancano

gli argomenti per farlo!

Ritengo di avervi fornito argomenti e motivazioni sufficienti perché Voi rimeditiate il

Vostro atteggiamento e provvediate a revocare le comunicazioni diffuse, dando al

Vostro ripensamento la medesima diffusione che avete dato alla precedente

denigrazione. Ovviamente, qualora non riteniate di farlo – e ne avete libera scelta –

dovrò chiedere soddisfazione alla competente Autorità Giudiziaria.

Bacoli, 24 maggio 2016

avv. Giacomo Perreca

 

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