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LAGO FUSARO,sospensione in via precauzionale della vendita delle cozze

Allarmi, denunce, pile di carta scritta dal presidente della Commissione mari e laghi del Comune di Bacoli, Josi Gerardo della Ragione, che rischiano di restare senza risposta certa. Lo stato del lago Fusaro è preoccupante, gli sversamenti visibili a occhio nudo. A dirlo nell’ennesima carta protocollata è proprio il consigliere bacolese che ha riscontrato un copioso versamento di liquidi fognari nel canale pluviale di via Cuma, sfociante all’interno del lago. Diversi i sopralluoghi in vari momenti della giornata per verificare cosa sta accadendo al bacino lacustre. «È avvelenato – afferma Della Ragione – e nessuno lo spiega, nessuno interviene. Anche dopo una lieve piogga, le acque nere provenienti dall’impianto di sollevamento della rete fognaria di Bacoli, che si trova in via Cuma, si immettono copiosamente all’interno delle griglie per le acque bianche finendo nel lago, attraverso il canale collegato a una foce da troppo tempo sporca e non controllata». Dal 27 ottobre, giorno dell’ultima denuncia, il sindaco Schiano è intervenuto con una richiesta indirizzata al comandante dei vigili urbani, Marialba Leone e al responsabile del settore, il geometra Luigi Della Ragione, per verificare cosa determini il cattivo funzionamento dell’impianto. Ma nove giorni dopo nulla è stato effettuato, come ribadisce il presidente della Commissione mari e laghi. Ci ha pensato invece l’Asl a intervenire, con un provvedimento di sospensione in via precauzionale della vendita dei molluschi allevati nel lago: provvedimento accompagnato da una richiesta al Comune di far luce sull’effettivo stato di inquinamento del lago. Ma dal centro di depurazione i dati raccontano una verità diversa: le cozze sono sane, ogni 15 giorni vengono analizzate e in oltre un decennio di produzione non è mai stato riscontrato nulla di negativo. Anzi, la cozza avrebbe addirittura una funzione depurativa nelle acque lacustri. Ma non è finita, perché il sindaco sta preparando una richiesta da sottoporre al Consiglio comunale di revoca della licenza di allevamento all’Ittica Lago Fusaro, la società che gestisce oggi la mitilicoltura insieme all’Irsvem, dopo la scadenza del contratto (il 4 ottobre scorso): secondo il primo cittadino non c’è stato rinnovo. Dall’altra parte la società ribadisce il suo diritto di rinnovo di contratto agrario avvenuto verbalmente e con delibera del Centro Ittico Campano, la società partecipata (il Comune ne è socio al 96%) che decide le locazioni lacustri, per il quale ha già versato la quota annua di 54.000 euro. Le famose cozze del Fusaro, conosciute in tutta Italia, rischiano però di scomparire definitivamente: al loro posto l’amministrazione vorrebbe far nascere attività sportive e di attrazione, mettendo fine a una tradizione tipica che affonda le sue radici nel lontano tempo dell’impero romano

fonte il mattino Elisabetta Froncillo

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