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POZZUOLI: EMOZIONE FATALE – Vince al Bingo e muore

Vince due volte al Bingo, giovane mamma non regge alla gioia e muore
Due vincite consecutive al gioco del Bingo, il cuore non regge e una donna di 29 anni muore: e’ accaduto a Pozzuoli, Napoli, dove Ilaria Sommella, il 26 dicembre scorso, e’ stata colpita da un infarto mentre esultava per avere vinto. Sei giorni di agonia in rianimazione e poi la giovane, mamma di tre figli, si e’ spenta.

Una ragazza sana, con il fisico da modella, spiegano i familiari, tradita dal suo cuore, che non ha retto all’emozione di due vincite modeste, 370 euro la prima, 118 la seconda, che pure avrebbero contribuito positivamente al bilancio della famiglia, almeno per rifarsi delle perdite degli altri al gioco.

Calate nell’atmosfera euforica delle feste, fra champagne e panettone, le tre donne attendevano i numeri vincenti sul tabellone. Dopo aver esultato per la prima vincita – saltando dal tavolo e diventando rossa, ”troppo rossa”, sentendo il cuore battere forte, ”troppo forte” – con un fil di voce Ilaria sussurra per la seconda volta ”bingo”.

Sbianca in volto, stavolta, diventa livida. La mamma si meraviglia del tono dimesso, si gira, e le chiede ”non sei contenta?”. Poi la vede accasciarsi.

Tutti pensano a uno svenimento, si chiama il 118 che pero’ tarda, secondo la testimonianza del gestore del locale: dopo 15 minuti inizia la corsa verso il reparto di rianimazione dell’ospedale Santa Maria della Grazie, grazie al passaggio in automobile di un altro giocatore, prima, e all’incontro fortuito di un’ambulanza, poi. Ma la donna entra in coma e muore dopo sei giorni.

”Sentimenti come un’emozione – risponde Mario Condorelli, professore emerito di cardiologia – possono essere una concausa di morte, nel senso che da soli non sono sufficienti, ma possono essere fattori scatenanti. La componente emotiva non basta a causare l’infarto. Ci deve essere nella persona colpita una patologia che fa precipitare l’infarto. E casi come questi restano fortunatamente rari”.

Alla famiglia di Ilaria, pero’, resta nel cuore un assurdo rimpianto: ”Se non avesse vinto”. ”Se fosse arrivata prima l’ambulanza – dice ancora Maria Resistente, la mamma, che adesso dovra’ crescere i tre nipotini Angelo 8 anni, Tonia 6, Asia tre anni.

Tratto da Il Giorno

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