Oggetto: Breve Riflessione seduta Consiglio Comunale 5.10.2010.
Durante la seduta di Consiglio del 5 u.s., Enzo Lucci – raccogliendo la solidarietà e l’assenso dei colleghi della maggioranza – Consiglieri e Assessori – replicando ad alcune critiche rivolte dai Consiglieri di minoranza, ci ha tenuto ad evidenziare e a rivendicare che, l’Amministrazione, è presente ed interviene tempestivamente su ogni problema. A queste dichiarazioni, ovviamente, non è mancata la soddisfazione del Sindaco che annuendo ne condivideva l’intervento.
A primo impatto la cosa appare, sotto ogni profilo sia politico che amministrativo, estremamente positiva, ma riflettendo e analizzando con attenzione quanto dichiarato, emerge un profilo politico a dir poco inquietante ovviamente connesso a fatti ed eventi negativi che evidenziano un’azione politica da cortile, ancorata ad una mera attività clientelare-elettorale che ignora e trascura completamente azioni e iniziative di programmazione ad ampio respiro.
Infatti, a mio modesto avviso, occuparsi nel quotidiano di intervenire sul problema, invade il campo e la sfera della mera attività di gestione che la legge, ormai da tempo (1995) ha attribuito ai Dirigenti e Responsabili-Funzionari, e che interessa solo ed esclusivamente la quotidiana attività di normale amministrazione.
L’attività del politico-amministratore che aspira a guidare il paese o se già lo guida e vuole guardare oltre il recinto e il proprio naso, è quella, di attivare una fase di diagnosi e poi una fase di terapia(programmazione) sia da un lato per “prevenire il problema” e sia dall’altra per disegnare ipotesi di sviluppo che possano incidere a migliorare la qualità e lo stile di vita, possibilmente cercando di abbinare azioni per creare occupazione e benessere.
Purtroppo, questo non è il profilo del politico della c.d. II Repubblica ne tanto meno il profilo della classe dirigente dell’attuale Amministrazione di Monte di Procida. Oltre al Sindaco, forte della sua esperienza ultra ventennale, che consuma incontri e tenta di attivare contatti fuori dal recinto Montese, il resto dell’Amministrazione si accontenta di utilizzare e spendere senza preoccuparsi di andare a intercettare fondi e etc.
E’ comodo, anche per piccoli interventi, attingere alle somme accantonate per gli oneri concessori o usufruire di contributi che sono arrivati dalla Regione per le opere pubbliche ai sensi della LR. N.51/78 o altre fonti, grazie all’impegno e all’attività altrui.
Questa è la drammatica realtà. I colleghi della Maggioranza sono bravi ad attivare quella politica del porta a porta (il piccolo marciapiede, tappare un buco, procurare un’occupazione momentanea preso i cantieri edili, e etc.) che assicura il consenso elettorale basato sulla “politica di cotile” ma rifiutano categoricamente di occuparsi di azioni e attività di programmazione per tentare di innescare quei processi di cambiamento e sviluppo di cui sopra. Infatti, nonostante sollecitati in tempi non sospetti e in tempi decisamente congrui, con note ufficiali e non solo, hanno ignorato del tutto la possibilità di attingere a fonti di finanziamento per l’Energia alternativa. Ciò tradendo non solo se stessi e gli indirizzi e le intese assunte con la delibera di CC.n.4/2010, ma tradendo tutta Monte di Procida e soprattutto quei giovani laureando volenterosi che nel progetto, seppur per interessi diretti-didattici, avevano riposto molta fiducia nella Istituzione locale a loro più vicina “Il Comune”. Forse i due giovani non appartenevano a famiglie o gruppi vicino alle posizioni politiche dell’Amministrazione e che ogni tentativo sarebbe stato vano sotto il profilo squisitamente elettorale. L’amarezza e il sentimento di forte delusione che hanno rappresentato sul recente documento apparso su montediprocida.com e etc., per chi è dotato di un minimo di sensibilità, fa veramente riflettere e dovrebbe essere da monito per i futuri Amministratori di Monte di Procida, tanto per gli attuali non c’è speranza.
Infatti, questa è la prova del nove che delinea, traccia, descrive e conferma il profilo politico dell’attuale Amministrazione che “corre solo sul problema”( meno male) ed ignora e trascura le strategie per prevenire il problema.
Il nostro gruppo, con i fatti e con la programmazione attivata, ha dimostrato che si può fare politica anche senza l’ossessione di rincorrere quotidianamente il singolo voto, dedicandosi quotidianamente a tentare di esercitare un’azione politica che delineasse in primis il confine tra mera “Gestione” e attività di programmazione connessa a “Indirizzo e controllo”. Forse concetti arabi per alcuni che preferiscono invadere il campo della gestione(che da maggiore appeal elettorale e fa molto radio piazza) e ignorare volutamente la fase di programmazione. Ciò, contribuirà, sempre e solo a formare e ad avere una classe dirigente politica miope che si accontenta di gestire la mera attività amministrativa che a mio modesto avviso potrebbe fare comodamente e in maniera più efficace e trasparente un “Commissario Prefettizio”. La politica o fare il Politico è un’altra storia.
Monte di Procida, li 07/10/2010
Luigi ILLIANO
Michele PETRONE