Il geologo Ortolani: i permessi di ricerca geotermica sul supervulcano vanno fermati. E gli Usa intanto bandiscono fracking e reiniezioni nel sottosuolo
NAPOLI – «Napoli tra due vulcani: la salvaguardia della popolazione a rischio», ne hanno discusso oggi l’assessore alla Protezione Civile della Campania Edoardo Cosenza, il professor Benedetto De Vivo, ordinario di Geochimica ambientale presso l’Università Federico II di Napoli e Giuseppe Rolandi, ordinario di Vulcanologia presso l’Università Federico II di Napoli all’incontro promosso dalle Assise della citta’ di Napoli e del Mezzogiorno e da Cittadinanza attiva.
La geotermia e il supervulcano
Non solo rischio vulcanico flegreo, spiega il geologo Franco Ortolani, ma c’è attenzione anche «alle centrali geotermoelettriche che potrebbero essere realizzate nei due permessi di ricerca geotermica Scarfoglio e Cuma (e anche ad Ischia nel permesso Forio). I permessi vigenti per attività di ricerca di risorse geotermiche finalizzata alla sperimentazione di impianti prevedono interventi pilota nei Campi Flegrei e Ischia. Le Centrali geotermoelettriche funzionerebbero tramite l’estrazione dei fluidi caldi dal sottosuolo e la loro successiva reiniezione a forte pressione nel sottosuolo in quanto non possono essere dispersi nell’atmosfera per il loro contenuto dannoso per l’ambiente e la salute dei cittadini. Pertanto la reiniezione a forte pressione avverrebbe nel sottosuolo che naturalmente è già instabile ed è notoriamente pericolosa in quanto si può innescare una sismicità (come già accaduto in Italia in Toscana ed in altre parti del mondo) che può risultare dannosa per i manufatti e la sicurezza dei cittadini e sicuramente può risultare “non piacevole” per i cittadini che abitano nelle zone e per le migliaia di turisti che le frequentano». Secondo Ortolani «lavorando in area urbanizzata si deve pretendere la massima garanzia, verificabile, per i cittadini e l’ambiente. E’ necessario che i cittadini di Napoli, Pozzuoli, Bacoli e Monte di Procida e dell’Isola d’Ischia siano informati ed abbiano accesso a tutti gli atti che riguardano i permessi citati. Non è assolutamente il caso di destare inutili preoccupazioni, si vuole solo incentivare una sana partecipazione dei cittadini alle azioni amministrative sovracomunali che possono creare situazioni rischiose in un territorio già naturalmente a rischio». FONTE WWW.CORRIEREDELMEZZOGIORNO.IT