MONTE DI PROCIDA. Riceviamo e pubblichiamo questa lettera di alcuni cittadini abitanti di via Marconi
Dagli inizi di Settembre 2014 si sono creati due fenomeni del tutto nuovi ed anomali.
La rete fogniaria viene fortemente sollecitata, a tal punto che esplodono i tombini: per altro non normali tombini, ma coperchi di cemento armato dal peso di circa 2 tonnellate ( siti alla fine della cosidetta ” via vecchia ” visibili dalla penultima curva di via Marconi per chi scende lato sx.
I danni alla rete fogniaria – sempre che questi non si siano gia’ verificati – a causa della forte pressione, purtroppo risulteranno evidenti solo quando metteranno a rischio le fondamenta delle abitazioni adiacenti con il rischio crollo della strada. Da precisare che questa situazione non si e’ verificata l’inverno scorso, ma si e’ determinata da quando e’ stato collegato con il meccanismo del ” troppo pieno ” un tubo di una vasca fognaria di via Torrione alla rete fognaria di Acquamorta.Pertanto, la quantita’ di acque nere e’ talmente elevata, che non riesce a essere smaltita dall’attuale rete fognaria.
Ultimamente e’ stato anche suggerito agli enti tecnici preposti di togliere temporaneamente i coperchi di cemento armato dei due nuovi tombini, siti nella ” via vecchia ” luogo non frequentato ne’ da veicoli ne’ da persone: l’area e’ transennata, pertanto non mette in pericolo l’incolumita’ di persone o cose. In questo modo l’acqua, durante le pioggie e di conseguente ” mancato smaltimento da parte delle pompe ” della vasca sita a via Torrione si riverserebbe direttamente sulla strada, evitando di stressare la fogna con conseguenti danneggiamenti ad essa. Tuttavia a tuttora e’ rimasto tutto invariato. ( Questo sarebbe un intervento tampone, d’altronde anche a costo zero, fine a che non si riesce a ripristinare il tutto ), ma nemmeno questo e’ stato fatto.
Tutto questo oltre a provocare i danni sopracitati, determina ( in concomitanza dell’altro fenomeno che adesso verra’ specificato ) un’enorme scorrimento di acque putride verso il mare provocando l’allagamento delle abitazioni adiacenti e’ l’impossibilita’ di sfuggire da esse.
L’altro fenomeno e’ l’intasamento della rete pluviale nell’ultimo tratto prima che si riversa sul costone. Nello specifico un tunnel ,di cui durante una visita da parte di un tecnico provinciale il 21/11/2014 e’ stato negata l’evidenzia. Cio’ contribuisce all’aumento ( durante le pioggie ) dello scorrimento di acque putride verso il mare e di conseguenza l’allagamento delle abitazioni e l’impossibilita’ di sfuggire da esse.