Due commissioni d’inchiesta si aggiungono agli organismi ordinari e speciali che già operano nell’ambito del Consiglio regionale della Campania. Si occuperanno di contrasto alla camorra e verifica del funzionamento del sistema di depurazione delle acque in Campania. La decisione, già assunta prima della pausa estiva, viene formalizzata nell’ultimo Bollettino ufficale della Regione. La commissione d’inchiesta anticamorra ha una durata di sei mesi al termine della quale è chiamata a consegnare un dossier al Parlamentino. Può promuovere ispezioni, ascoltare personale dirigente ed amministrativo della Regione Campania e delle società che dipendono dall’ente, acquisire documenti e sollecitare indagini giudiziarie da parte degli organi competenti. L’anticamorra è chiamata in particolare a vigilare sull’attività dell’amministrazione regionale e delle società ed enti sottoposti a suo controllo. In più deve verificare la regolarità delle procedure per l’assegnazione di finanziamenti e appalti pubblici e controllare che non si verifichi alcuna infiltrazione della criminalità organizzata. In seguito all’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, l’attività della commissione d’inchiesta anticamorra assume ancora maggiore rilevanza. Personale e collaboratori verranno reperiti all’interno del consiglio regionale. La commissione di verifica sul funzionamento del sistema di depurazione delle acque della Campania si occuperà, invece, nel dettaglio del controllo degli atti relativi alla fase di amministrazione straordinaria della società Hydrogest, che gestisce i depuratori di Acerra, Cuma, foce Regi Lagni e Napoli Nord. Deve verificare se la stipula dei contratti relativi alla gestione degli impianti abbia seguito procedimenti regolari, quali controlli sono stati effettuati sui depuratori e con che tipo di esito, qual è lo stato attuale della situazione finanziaria, quanti crediti vanta l’ente gestore nella riscossione dei canoni e per quale motivo si sono verificate in passato anomalie nel funzionamento degli impianti
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