FONTE IL MATTINO.
Ci sono stati momenti di tensione e allarmismo nell’ospedale di Pozzuoli dove ieri sono stati ricoverati due immigrati africani, uno di 46 anni e un ragazzo di 13 anni con sintomi simili a quelli dell’Ebola.
La struttura ha attivato subito le misure precauzionali previste dai protocolli internazionali e distribuito mascherine tra personale sanitario e chi si trovava vicino al pronto soccorso. Ma il rappresentante della struttura, Eugenio Amato, evidenzia che dall’ospedale Cotugno dove i due sono stati successivamente trasferiti non è arrivata nessuna comunicazione che imponesse di adottare le procedure previste dai casi di Ebola. Ed oggi, sottolinea, l’attività procede regolarmente.
I due pazienti che nel pomeriggio di ieri sono stati ricoverati presso il Pronto Soccorso dell’ospedale civile di Pozzuoli, Santa Maria delle Grazie, di località La Schiana, provengono entrambi dalla zona di Licola del comune di Giugliano (Napoli). Viene escluso che ci siano legami familiari tra i due pazienti.
L’uomo di 46 anni ricoverato, risulta originario del Burkina Faso, è residente in una zona al confine tra Giugliano e Pozzuoli. Ricoverato, intorno alle 16,30, nel nosocomio flegreo con febbre alta e diarrea, tipici delle malattie infettive, è stato trasferito, dopo le prime cure, alle 19, al “Cotugno”, specializzato in malattie infettive.
«C’è il fondato sospetto che si tratti di una malattia infettiva – afferma il direttore amministrativo del nosocomio flegreo, Eugenio Amato – e secondo la prassi abbiamo provveduto al trasferimento nella struttura napoletana che tratta questi casi. Nel contempo abbiamo provveduto a chiudere il box dove il paziente è stato trattato per la profilassi ordinaria che si deve seguire in casi del genere».
«I sanitari del “Cotugno” dopo aver assunto in cura il paziente, se si fosse trattato di Ebola, ci avrebbero immediatamente avvertito per seguire i protocolli di profilassi del caso. Il box è stato riaperto questa mattina e funziona regolarmente, come tutta l’attività sanitaria del pronto soccorso è proceduta secondo norma, senza creare problemi all’attività sanitaria».
In precedenza, poco dopo le 14, nel nosocomio puteolano era scattata un’altra emergenza per un ragazzo africano di 13 anni, sempre originario del Burkina Faso, che manifestava gli stessi sintomi dell’uomo, febbre alta e diarrea. Il giovane, dopo le prime cure ed i sospetti di aver contratto una malattia infettiva, il cui ceppo era da identificare con esami più approfonditi, è stato poco dopo trasferito al “Cotugno”. Anche per questo caso il direttore amministrativo del nosocomio flegreo ha dato assicurazioni che la struttura ha seguito la normale profilassi per la disinfestazione dei locali. «Utilizzare le precauzioni quali mascherine e quant’altro – ha concluso Amato – è d’obbligo per casi di sospetti di malattie infettive. E ciò proprio per preservare il nostro personale sanitario e gli altri utenti della struttura».
IL COMUNICATO DEL COTUGNO
I due pazienti arrivati al Cotugno la scorsa notte e provenienti dall’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli con i sintomi di febbre alta, diarrea e difficoltà respiratorie sono affetti «da malaria accertata».
Lo specifica in una nota stampa il professore Francesco Faella, direttore del dipartimento di emergenza dell’ospedale Cotugno di Napoli, dove i due pazienti di 45 e 13 anni, sono arrivati nella nottata dal pronto soccorso flegreo.
«Sono stati trasferiti dall’ospedale La Schiana di Pozzuoli all’ospedale Cotugno di Napoli due uomini, un extracomunitario di 45 anni ed un italiano di 13 anni, collegati tra di loro da rapporto di parentela, entrambi provenienti dal Burkina Faso e rientrati in Italia nella prima decina di giorni di settembre – si legge nella nota ufficiale diramata poco fa e firmata dal professore Faella – Entrambi sono stati ricoverati con diagnosi di malaria accertata. Si esclude qualsiasi altro tipo di patologia infettiva». Il 45enne risiede a Licola di Giugliano e il 13enne ai confini tra Marano e Quarto. Entrambi avrebbero contratto la malaria durante un viaggio recente in Burkina, al confine con la Sierra Leone.
I SOSPETTI DI POZZUOLI
Ad insospettire i sanitari flegrei era stata anche la zona dove i due pazienti avevano trascorso le vacanze: area del Burkina Faso al confine con la Sierra Leone dove è scattata – come specifica l’Oms – l’allerta Ebola.
«Non avendo la certezza di quale fosse la patologia conclamata – sottolinea il direttore dell’ospedale Santa Maria delle Grazie, Eugenio Amato – in via puramente precauzionale i nostri medici hanno attivato le procedure richieste a livello internazionale per le malattie infettive, compresa l’Ebola. Dal Cotugno ci confermano che si tratta di malaria e non di Ebola. In ogni caso i box del pronto soccorso destinati agli uomini sono stati sanificati e da questa mattina il servizio è tornato regolare».
Psicosi Ebola di Nello Mazzone . Due ricoverati al Cotugno. Sono due stranieri provenienti dall’ospedale di Pozzuoli
Una bimba di 7 anni e un uomo di 46 anni sono stati ricoverati nella notte all’ospedale Cotugno di Napoli nel rispetto delle procedure internazionali di contrasto alla diffusione del virus Ebola.
I due, nella serata di ieri sono arrivati al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria delle Grazie sono entrambi stranieri e avevano gli stessi sintomi: febbre alta, diarrea e difficoltà respiratoria.
Secondo quanto riferito poco fa dal direttore sanitario dell’ospedale, Eugenio Amato, «i due pazienti presentano sintomatologie tipiche di alcune gravi malattie infettive, compresa l’ebola, ma al momento non c’è alcuna conferma che si tratti del temibile virus nè si è ancora appurata la tipologia esatta e certa della malattia che ha colpito i due pazienti».
A fare insospettire i medici del nosocomio flegreo è stato l’arrivo a poca distanza di tempo di due casi clinici simili.
Contemporaneamente all’ospedale La Schiana di Pozzuoli è scattato il protocollo di sicurezza prescritto dell’Oms, l’organizzazione mondiale della sanità, in presenza di casi sospetti di ebola o comunque di particolari malattie infettive a carico dell’apparato respiratorio.
«Malgrado non avessimo alcuna certezza in merito alla patologia, in via puramente precauzionale, i nostri medici hanno applicato alla lettera ciò che prevede il protocollo medico in casi analoghi – continua a spiegare il direttore Amato – Il 31enne pare che abbia avuto alcune perdite ematiche nel pronto soccorso ed è stato chiuso per alcune ore il box destinato agli uomini nella zona del pronto soccorso e avviata la disinfestazione e la sanificazione di tutti gli ambienti. Tutto il personale in servizio medico, infermieristico e le guardie giurate sono state dotate di mascherine, così come i familiari di altri degenti del pronto soccorso».
IL SINDACO DI POZZUOLI
«Stiamo monitorando la delicata situazione dall’alba. Ho parlato poco fa con il prefetto di Napoli e con i vertici dell’ospedale Cotugno e non c’è alcun caso di Ebola – dice il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia – Dalla prefettura hanno attivato una serie di verifiche e controlli e da quanto pare, per la bimba si tratterebbe di un caso di malaria, che stanno trattando clinicamente nell’ospedale napoletano».
IL DIRETTORE DEL LA SCHIANA
Intanto, dall’ospedale di Pozzuoli, il direttore Eugenio Amato ribadisce di «non avere avuto alcuna notizia dal Cotugno in merito alla conferma del presunto caso di Ebola e sottolinea che il cittadino extracomunitario ha 46 anni, è originario del Burkina Faso e risiede nella frazione di Licola di Giugliano».
di Nello Mazzone FONTE IL MATTINO