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CAMPANIA. Dal 31 agosto non ci saranno più le agevolazioni per residenti e pendolari delle isole campane, quali Capri, Ischia e Procida, che useranno aliscafi e traghetti privati dell’Acap. Dal 31 agosto non ci saranno più le agevolazioni per residenti e pendolari delle isole campane, quali Capri, Ischia e Procida, che useranno aliscafi e traghetti privati dell’Acap. L’associazione degli armatori napoletani di cui fanno parte Snav, Alilauro, Medmar, Navigazione libera e Gruson, ha infatti deciso di sospendere le agevolazioni, chiedendo aiuti economici alla Regione e al governo. Questo provvedimento, rimandato più volte, era nell’aria da tempo. Da quando cioè l’ultima manovra ha cancellato gli sgravi fiscali al settore, facendo perdere alle compagnie di navigazione private campane circa 5 milioni di euro. Per gli armatori è in gioco la sopravvivenza delle loro aziende e di 500 posti di lavoro, indotto escluso. Ma per residenti e pendolari delle isole che ogni giorno usano la Metropolitana del mare per recarsi al lavoro sarà l’ennesima stangata: un viaggio andata e ritorno tra Napoli e Ischia da settembre costerà infatti 32 euro al posto degli attuali 9,20. Motivo per cui i sindaci di Capri, Ischia e Procida sono sul piede di guerra e chiedono alla Regione di intervenire. Ancora peggio alla pubblica Caremar che ha aumentato i prezzi già prima dell’estate e non ha potuto cancellare le tariffe residenti perché previste dalla legge. Le compagnie locali della Tirrenia (Caremar, Saremar e Toremar), nel 2009 erano state cedute gratuitamente alle rispettive Regioni (Campania, Sardegna e Toscana) che entro il 30 settembre devono privatizzarle. Lo Stato le obbliga ad assicurare la continuità territoriale, collegando le isole tutto l’anno, a prezzi ridotti per i residenti in cambio di sovvenzioni. Ma per ora solo la Toscana ha avviato la gara. La Campania, viceversa, seguirà il modello Alitalia del cosiddetto “spezzatino”: cederà alla Regione Lazio i collegamenti con le isole Pontine e metterà in una nuova società, la Corema, le rotte e le navi più redditizie da vendere. La stessa Acap ha presentato una proposta di acquisto e potrebbe rilevare il 51 per cento di Corema. La Regione manterrebbe il restante 49 per cento ma soprattutto quello che resta di Caremar, la bad company, piena di debiti, esuberi e navi da rottamare, Le associazioni dei consumatori parlano di monopolio e temono che l’Acap faccia cartello.
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