Quest’anno ricorre il bicentenario del trionfale arrivo del sacro simulacro, vale a dire l’arrivo della statua della Madonna Assunta in Cielo a Monte di Procida quando il nostro comune non aveva ancora l’autonomia municipale.
Correva l’anno 1814 ed i fedeli montesi sotto la guida religiosa del vicario Michele Lomoriello e dei sacerdoti Francesco di Abusco e di Nicola Romeo di Santillo, con la collaborazione del canonico Andrea Iorio, vollero per la loro chiesa una statua dell’Assunta.
Il governatore della chiesa Domenico Scotto di Santolo ordinò la statua allo scultore napoletano di nascita e di temperamento, Francesco Verzella (nato a Napoli il 28 marzo 1776 – Morto a Napoli forse nel 1835), che scolpì, nella sua bottega, dove operava insieme al fratello Giuseppe, una statua in legno policromo dai lineamenti perfetti ed espressivi.
Nel 1814 il venerato Simulsacro dell’Assunta fece solenne ingresso in Monte di Procida e tutta la popolazione esultante si recò incontro alla Celeste Regina presso la spiaggia di Terraferma, in contrada “La Vite” (la spiaggia di terraferma, chiamata così dai procidani, si trovava più o meno dove adesso inizia il laghetto di Torrefumo). La statua arrivò via mare a “La Vite” che era la strada di accesso “procidana” al paese. La processione fu un trionfo.
In occasione dell’ingresso della statua, la chiesa subì un altro piccolo ampliamento e nel 1816 fu acquistata una nicchia di legno cirase ed una corona d’argento con stellario. Con la venuta della statua, la festa esterna dell’Assunta, che si celebrava nella prima domenica dopo Pentecoste, dal 1816 in poi s’iniziò a celebrarla il 15 agosto.
La statua dell’Assunta fu incoronata solennemente, con una suggestiva cerimonia dal vescovo Gennaro De Vivo, ponendole sul capo una preziosa corona d’oro, dono della popolazione, probabilmente nel 1889 per il settantacinquesimo anniversario.
Nel 1914 in occasione del primo centenario della venuta e dell’ingresso del venerato Simulacro, la popolazione, sotto la guida del parroco Domenico Schiano Lomoriello, tributava alla Celeste Patrona, solenni onoranze, che si conclusero con una processione in contrada “La Vite” come cento anni addietro.
I fedeli offrirono alcuni arredi sacri e il cav. Giacomo Aiello, nonno materno del dott. D. Parascandolo regalò alla chiesa le poltrone per la messa solenne.
Anche nel 1964, in occasione dei 150 anni dell’arrivo della statua dell’Assunta, venne ricordato l’evento con solenni onoranze e la processione. Inoltre furono coniate alcune medagliette in ricordo del 150° anniversario del sacro simulacro.
Cosa succederà adesso nel 2014 in occasione del 200° anniversario?
Il programma non è ancora pubblico ma don Gianni Illiano saprà sicuramente dare degno rilievo a questo evento importantissimo e molto sentito da parte di tutta la popolazione montese.
Pasquale Mancino
…tratto dalla storia della statua dell’Assunta di don Antonio Diana