TUTELARE I POSTI DI LAVORO: I CANTIERI DI BAIA ARRIVANO IN PARLAMENTO
Nell’ indifferenza dell’ Amministrazione che si è limitata ad una generica solidarietà ed ad impegni puntualmente non rispettati, gli 87 cassaintegrati dei Cantieri di Baia continuano ad essere privati del loro lavoro, privati della turnazione, privati di una vita dignitosa. E come non bastasse, le trattenute pensionistiche e previdenziali non vengono versate sui rispettivi fondi.
Per il PD che “è e resterà il partito del lavoro” (come ebbe a dire Pierluigi Bersani alla conferenza nazionale del lavoro del 19/06/2012), la difesa dell’occupazione e dei diritti degli operai è una priorità. Per questo il PD di Bacoli ha investito della questione i propri gruppi parlamentari, che hanno risposto con un interrogazione firmata dai deputati Massimo Paolucci, Leonardo Impegno, Giorgio Piccolo.
Nell’ interrogazione presentata alla Camera il 31/01/2014, ricostruita la storia dei “circa 27.000 mq di suolo e manufatti demaniali dell’ex silurificio di Baia” che “nel 1968 furono concessi alla società Mericraft-Cantieri di Baia”, i deputati democratici hanno denunciato che nonostante “il comparto della cantieristica navale era ed è uno dei settori non colpiti della crisi” tant’è che “fino a pochi anni fa la Mericraft-Cantieri di Baia inaugurava concessionarie in Inghilterra, Miami, Los Angeles, Odessa, Norvegia, Costa Azzurra, Santo Domingo, Grecia, Spagna partecipando anche a tutti i saloni nautici più prestigiosi” :
“ la società Mericraft-Cantieri di Baia ha continuato l’attività produttiva senza attuare la turnazione dei lavoratori, affidando molte delle lavorazioni a ditte esterne che ancora oggi sostituiscono gli operai” che “da tre anni sono posti in cassa integrazione scaduta il 31 dicembre 2013” ;
“anche gli addetti alla vigilanza del cantiere sono stati allontanati e le loro funzioni sono state affidate a personale esterno” ;
“dal 2008 i contributi previdenziali e il TFR vengono trattenuti dalla busta paga e non versati all’ente previdenziale-assistenziale” ;
e sopratutto “manca ancora oggi un piano industriale per il presente e il futuro” .
I parlamentari PD chiedono quindi ai Ministri del Lavoro e dello Sviluppo economico, quali iniziative intendano assumere affinché:
“sia presentato e discusso un serio e fattibile Piano Industriale” ;
“sia concessa agli 87 Lavoratori la Cassa Integrazione in deroga” ;
“possa rientrare in produzione tutto il personale, esperto e ad elevata capacità professionale acquisita negli anni di lavoro svolto” ;
“i contributi previdenziali e pensionistici siano regolarmente versati” .
Ma intanto l’Amministrazione bacolese cosa intende fare ? Lasciare i lavoratori con 800 euro al mese ? Lasciarli insomma alla fame ?
Pubblicato da Partito Democratico Bacoli a 22:11