Crateri, fumarole, resti archeologici, antichità sommerse, laghi e boschi caratterizzano il parco dei Campi Flegrei. Un laboratorio culturale a cielo aperto che spazia dalla geologia alla storia, dall’archeologia alle scienze naturali. Un vasto territorio di circa 8 mila ettari che comprende numerose zone dell’area che va da Cuma a Posillipo, legate dalla comune natura vulcanica. Ma aldilà dei confini il parco nasce con l’obiettivo di rafforzare l’identità dei Campi Flegrei, tutelare e valorizzare il suo patrimonio e promuoverne la conoscenza.
Rientrano nel parco la Solfatara, i siti archeologici di Pozzuoli, Cuma e Baia e le oasi naturalistiche del Cratere degli Astroni, del Monte Nuovo e del Monte Gauro, i laghi di Averno, Lucrino e Fusaro, il Parco Sommerso di Baia e quello della Gaiola e tanti altri luoghi inediti e meno conosciuti, come le antiche cisterne di Misenum, la Marina di Torrefumo a Monte di Procida, lo Stadio Antonino Pio a Pozzuoli e la fitta Lecceta di Cuma che grazie alle attività del parco vengono restituiti alla comunità e a tutti i visitatori e amanti dei Campi ardenti.
fonte /www.italpress.com