Terra dei fuochi, via al decreto legge con il carcere per chi provoca i roghi e i militari per i controlli
ROMA – Monitoraggio e classificazioni dei suoli; accertamento dello stato d’inquinamento dei terreni; riforma dei reati ambientali, con l’introduzione della nuova fattispecie di combustione illecita di rifiuti; accelerazione e semplificazione degli interventi necessari, con la previsione di risorse per le bonifiche; possibilità di utilizzo dei militari su richiesta dei prefetti. È quanto prevede il decreto legge approvato questa mattina dal Consiglio dei ministri per l’emergenza nella cosiddetta ‘terra dei fuochì. Il testo interviene anche per far fronte ad altre situazioni critiche dal punto di vista ambientale ed industriale, come quelle legate all’Ilva.
Alla riunione di governo ha preso parte anche il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, visto che il piano sarà attuato in stretto raccordo con l’Ente in questione. Innanzi tutto il testo prevede di procedere ad una classificazione dei suoli coltivabili, per avere una mappatura delle aree interessate da fenomeni di inquinamento tali da rendere necessaria la limitazione della coltivazione. In questo modo si cercherà di porre un argine al vero e proprio allarme sociale, con gravi ricadute economiche, provocato dal timore che tutti i prodotti della Campania siano contaminati e che tutti i terreni destinati all’agroalimentare della regione siano pregiudicati da gravi fenomeni di inquinamento
possessori dei terreni dovranno consentire l’accesso per le indagini scientifiche, altrimenti verranno inseriti nella lista ‘no food’. Per accelerare e semplificare gli interventi e la spesa pubblica per le bonifiche, saranno costituiti un Comitato interministeriale una Commissione con il compito di individuare e potenziare azioni e interventi di monitoraggio e tutela da realizzarsi nell’area della regione Campania. Sarà possibile fare ricorso allo strumento giuridico del Contratto istituzionale di sviluppo e si prevede inoltre la possibilità di finanziare il programma, oltre che con le disponibilità ordinarie, anche mediante l’utilizzo del Piano operativo regionale Campania 2007-2013 (fondi strutturali), del Piano di azione e coesione, nonchè mediante misure che saranno adottate nella programmazione dei fondi europei e nazionali a valere sulla programmazione 2014-2020.
L’impiego dei militari. «Prendo atto con soddisfazione, dell’annunciato inserimento nel decreto legge sull’emergenza nella Terra dei Fuochi della possibilità che nel contrasto alla criminalità ambientale siano impiegati anche i militari, impiego che già da alcune settimane la commissione Difesa aveva proposto, come peraltro correttamente riconosciuto anche dal governo». Lo dichiara il presidente della commissione Difesa della Camera, Elio Vito
Il ministro De Girolamo. «In tempi rapidi effettueremo il monitoraggio, l’indagine e la perimetrazione delle aree contaminate della Terra dei fuochi». Lo afferma i il ministro delle politiche agricole Nunzia De Girolamo. In seguito – la stessa operazione sarà portata a termine nel resto delle zone agricole della Regione Campania. Controlleremo campo per campo, perchè lo Stato c’è. L’obiettivo è quello di arrivare a definire con esattezza quali sono le terre inquinate e quali no».
«A conclusione dell’indagine – aggiunge il ministro – provvederemo con decreto all’individuazione delle aree food e no food, mettendo così termine a odiose speculazioni alle quali stiamo assistendo, ma soprattutto garantendo la salute di chi vive e opera in quelle terre. Sarà una grande operazione verità, necessaria dopo tutto quello che si è scoperto. Con il decreto di oggi introduciamo nel nostro ordinamento anche il reato di combustione illecita di rifiuti, perchè dobbiamo fermare i roghi».
Arriva il carcere per chi appicca roghi a cumuli di rifiuti tossici abbandonati. Lo prevede il Dl Terra dei fuochi approvato dal Consiglio dei ministri che introduce sanzioni penali ed il reato di combustione illecita di rifiuti con la reclusione da due a cinque anni. La pena aumenta di un terzo «se i delitti sono commessi nell’ambito dell’attività di un’impresa, o comunque di un’attività organizzata. La pena è aumentata se i fatti sono commessi in territori che, al momento della condotta e comunque nei cinque anni precedenti, siano o siano stati interessati da dichiarazioni di stato di emergenza nel settore dei rifiuti (è il caso della Campania)». «Se per la commissione dei delitti sono utilizzati mezzi di trasporto, si applica la confisca. Alla sentenza di condanna -si legge ancora nel Dl- consegue la confisca dell’area sulla quale è commesso il reato, se di proprietà dell’autore o del compartecipe al reato, fatti salvi gli obblighi di bonifica e ripristino dello stato dei luoghi»
è una svolta per l’ambiente in
Campania». È quanto afferma Paolo Romano, presidente del Consiglio regionale della Campania. «Fondamentale è anche il raccordo informativo che si crea tra l’autorità giudiziaria e i sindaci al
fine di intervenire con le bonifiche sui terreni colpiti da sversamenti illegali e per creare quella rete di
prevenzione, repressione ed intervento indispensabile per affrontare questa immensa problematica che investe la vita dei cittadini delle province di Napoli e di Caserta», aggiunge l’esponente di Ncd, che sottolinea «il determinato impegno messo in campo dal presidente Caldoro e dal Consiglio regionale e l’ottima sinergia tra la Regione Campania e il Governo che hanno consentito di dare una risposta efficace alla Terra dei Fuochi». Da Il Mattino
fonte www.ilmessaggero.it