Panchine divelte, segnali turistici abbattuti: la piazza di Baia è da incubo.
Gli antichi romani consideravano Baia la «Montecarlo» dell’antica Roma, un «locus amoenus» di villeggiatura e di delizia, a due passi da Napoli e Pozzuoli.
Gli uomini d’oggi, invece, l’hanno dimenticata e il piccolo borgo archeologico dei Campi Flegrei è diventato terra di vandali e degrado. Appare quasi come un campo di battaglia, oggi, a Baia, piazza Alcide De Gasperi, riqualificata soltanto nel 2009 al termine di un progetto cofinanziato dall’Unione Europea (Por Campania 2000-2006).
Quando fu inaugurato, l’emiciclo prospiciente al mastodontico rudere del Tempio di Diana sembrava il classico fiore all’occhiello. Al posto della fermata della ferrovia Cumana era sorta una piazza moderna e dallo stile avveniristico: con una fontana in funzione, diverse comode panchine, un palco per gli eventi e una struttura di accoglienza per i turisti che avrebbero dovuto visitare il complesso archeologico di Baia, lì a due passi.
Invece adesso quella piazza è diventata terra di nessuno, obiettivo delle razzie dei vandali moderni: le panchine sono state quasi tutte distrutte, se non addirittura divelte e spostate altrove. Dappertutto spuntano erbacce e rifiuti vari; addirittura il cartello che segnalava l’ingresso agli scavi è stato sradicato dal suolo e gettato ai limiti della piazza.
Stessa sorte è toccata ai bidoncini della raccolta differenziata; l’area spettacoli – dove di show, finora, non se ne sono mai visti – è diventata un enorme murale fatto di scritte di giovani innamorati. Per non parlare del montascale per disabili: completamente distrutto, inutilizzabile.
Ma forse il vero simbolo del fallimento della piazzetta di Baia è l’addio del piccolo negozio per turisti che si era installato quattro anni fa nella casupola dell’ex stazione. Uno shop che vendeva gadget sui Campi Flegrei, libri, cartine, souvenir di un certo gusto: tutto finito, anche perché qui di turisti non ne sono mai arrivati davvero.
Eppure nel 2008 si fece molto per riportare le terme di Baia agli antichi splendori, coi suggestivi percorsi di luce notturni, «Bagliori d’antichità», che attrassero non pochi visitatori. Il tutto rientrava sempre nel progetto integrato Grande attrattore culturale Campi Flegrei.
Un flop, secondo molti residenti, che è direttamente proporzionale alla mancata apertura della nuova stazione della Cumana di Baia. «Sono 13 anni che siamo senza treni – racconta un residente – e ci avevano promesso che dopo soli tre anni ci avrebbero restituito la stazione. Un passaggio sotterraneo avrebbe dovuto collegare la fermata con la piazza: lì i turisti sarebbero dovuti uscire, trovare lo shop, la biglietteria e accedere alle ex residenze degli antichi imperatori romani. Invece è tutto un grande declino».
Dalla Regione, però, arriva una speranza: il completamento dei lavori per la stazione di Baia sarebbe tra le priorità dell’Intesa Generale Quadro che il Governo dovrebbe approvare. Una flebile luce in mezzo a tanta oscurità.
di Marco Perillo da www.ilmattino.it