l’Ex Eavbus al privato? Caldoro insorge : “Va data all’Eav Holding “. Questa mattina si attende la decisione definitiva da parte del Giudice fallimentare E’ atteso in queste ore il verdetto del Tribunale fallimentare, che avrà la responsabilità di decidere le sorti dell’ex Eavbus. In esso saranno inglobati decisioni importanti: il futuro occupazionale di circa 1300 lavoratori, e quello del trasporto pubblico in Campania. Se dovesse prevalere la tesi di affidare quell’azienda fallita, peraltro per mano della incapacità gestionale, all’imprenditoria privata, dobbiamo ritenere questo evento, il fallimento della politica; ma soprattutto di quella parte di essa che avrebbe dovuto tutelare la classe più debole, cioè lavoratori e utenza. E che non l’ha fatto.
L’indice va rivolto a quell’angolo del Consiglio Regionale, in cui siede l’opposizione; muta su questa vicenda, sterile nelle poche azioni compiute sulle faccende che hanno affondato l’azienda di Agnano.
Se Eavbus dovesse finire al CLP, l’azienda che nella gara di fitto, ha presentato l’offerta più sostanziosa, dobbiamo ritenere che il Professor Vetrella, Assessore ai Trasporti alla Regione Campania, ha avuto ragione, poiché nelle sue intenzioni e di chi egli rappresenta, era proprio quello di affidare le aziende del trasporto pubblico locale ai privati. Egli ha cominciato da Eavbus e se non si interviene, altre aziende agonizzanti, prenderanno la stessa direzione.
Intanto Caldoro , ha messo un freno alla questione; il Governatore aveva preannunciata, nei giorni scorsi, di volere affidare, comunque, i servizi dell’Ex Eavbus alla Eav Holding. Egli ha mantenuto la parola. La Holding avrà l’onere della gestione, sia dei lavoratori , sia del parco macchine che dell’esercizio. Almeno per i prossimi tre mesi.
Dunque è necessario rimboccarsi le maniche; la Regione deve fare la sua parte: accompagnare l’azienda, con i dovuti provvedimenti economici, per dare linfa ad una nuova stagione del trasporto pubblico locale, partendo con una manutenzione straordinaria degli autobus, al fine di consentire alla Eav Holding di far circolare quanti più autobus in strada, e migliorare il servizio; ma, soprattutto, incrementare gli introiti. Dalla parte loro, i lavoratori dovranno responsabilizzarsi ulteriormente; comprendere che i tempi per il trasporto pubblico locale sono cambiati, e che le risorse dagli enti pubblici saranno sempre più esigue e la sopravvivenza della propria azienda, dipenderà, prioritariamente, dagli utili di esercizio che si andranno a realizzare. In poche parole, dalla quantità di biglietti che saranno venduti e da un’offensiva efficace agli evasori del titolo di viaggio.
Già, sacrifici per tutti; ma a questo punto è anche lecito interrogarsi, se nelle condizioni in cui versa il trasporto pubblico in Campania è giustificabile una ciclopica organizzazione manageriale come la troviamo nella stessa Eav Holding Con i suoi stipendi generosi . Infatti, nell’organigramma funzionale di questo Ente interamente pubblico,quindi pagato totalmente con i soldi del contribuente, si riscontra una miriade di direttori ed un eccessivo numero di funzionari apicali. Anche di recente assunzione. Senza concorsi. Tutto questo sperpero è giustificabile di fronte ad una nazione che cade a pezzi, in cui si stanno affievolendo le ultime risorse per la sopravvivenza.
Tutto ciò mentre i già miseri stipendi dei conducenti di linea sono stati ulteriormente assottigliati, attraverso il ricorso ai contratti di solidarietà. Questo perché gli organici, erano stati gonfiati negli anni scorsi per dare corso a nuove assunzioni; oggi, dopo la sentenza di fallimento, è risultato che il numero dei lavoratori è superiore alle reali necessità di gestione. Dunque, si chiedono i lavoratori mortificati : “perché il peso di questo malaffare deve ricadere sui lavoratori che sono incolpevoli ,e che devono sottostare al la stipula dei contratti di solidarietà; mentre,chi ha prestato il fianco alle assunzioni smisurate, che ne hanno traboccato gli organici, continua a rimanere ai posti di regia col proprio cospicuo compenso ? “
Geppino basciano