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L’Ex Eavbus finirà al privato.

L’Ex Eavbus finirà al privato. La gara per il fitto dell’azienda, salvo un ripensamento del tribunale fallimentare, è stata vinta da CLP di Caserta. Critiche alle opposizioni, mute di fronte al baratro che ha coinvolto la società di Agnano, e l’utenza del TPL.
La vicenda di ex Eavbus, volge alla fine. Secondo le prime indiscrezioni la società che si sarebbe aggiudicato il fitto di azienda, della società di Agnano fallita nel novembre scorso è la CLP di Caserta. Questa azienda avrebbe offerto, per tale contratto, un milione ed ottantamila euro. Che si accollerebbe anche l’onere del trattamento di fine rapporto, per i dipendenti.
Proprio per questo dettaglio milionario, omesso peraltro da tutti i partecipanti alla gara, la curatela aveva definito le offerte, irricevibili, dilazionando di qualche giorno la definizione della gara. Le offerte sono state riproposte dalle stesse società, quella romana Tam, che gestisce il trasporto tra Fiumicino e le stazioni Termini e Ostiense, e la Rtp il consorzio pubblico formato da Eav Holding Air e Ctp.
Ora si attende il benestare del Tribunale fallimentare che si dovrebbe esprimere entro martedì prossimo.
L’affidamento della società di Agnano ad una ditta privata rappresenta l’ennesimo default della politica. E non ci riferiamo solo alla brutta figura che ha fatto l’assessore Vetrella in tutta la vicenda, ma volgiamo lo sguardo, con serio rancore, anche all’opposizione presente in consiglio regionale.
Per fare qualche nome, I vari Antonio Amato e Mario Casillo del PD, o Nicola Marrazzo ex IDV, tutti componenti i della Commissione Trasporti, troppo impegnati nelle vicende giudiziarie che li hanno coinvolti, non hanno intrapreso iniziative, serie e concrete, a favore dei lavoratori del TPL.
Già Nicola Marrazzo; lo ricordiamo al Fusaro, dove si dichiarò molto vicino alle sorti dei lavoratori; Antonio Amato, che prima di diventare onorevole, faceva il ferroviere e proprio fra la gente di questa categoria ha rosicchiato le proprie preferenze elettorali. Muti, essi hanno consentito che Caronte traghettasse quei lavoratori dalla società pubblica in quello che potrà essere l’inferno del privato.
E l’utenza che fine farà ? Anch’essa non vivrà tempi migliori. Almeno queste sono le sensazioni. Saranno assicurate tutte le linee che le Città di Bacoli e di Monte di Procida hanno beneficiato fino ad oggi; ed i prezzi dei titoli di viaggio saranno mantenuti inalterati; e la nuova società prolungherà il rapporto contrattuale con UnicoCampania. Per mantenere queste normalità acquisite negli anni dai pendolari, dovrà muoversi, adesso, la politica locale.
gb

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