La tragedia di Torregaveta al vaglio degli inquirenti. Forse un’imprudenza. Generoso il gesto dei due soccorritori.
Torregaveta. Corpo minuto; il viso rorido dal quale traspare pulizia d’animo ed intelligenza ; abito viola, sportivo, inzuppato di acqua; adagiata senza vita, sulla passerella dello stabilimento balneare. Riposta con grazia dai due volontari che avevano tentato di salvargli la vita ieri mattina . E’la sfortunata, annegata nel mare di Torregaveta , Così si presentava subito dopo essere stata portata a terra.
Era stata soccorsa da due abitanti locali, che si sono prontamente buttati in acqua, quanto il grido della gente si è levato alto, alla vista della donna trascinata dai flutti. I due hanno fatto ricorso al proprio bagaglio di esperienza marinara e alla forza fisica, nonché alla generosità che alberga spesso nell’animo di questa gente del posto; gli impavidi ,si sono gettati in acqua ed hanno lottato contro la forza del mare , che impietoso li trascinava contro i pilastri del molo; i due col corpo della donna appesantito anche dagli indumenti imbevuti di acqua, hanno sfidato i vortici e lottato contro le correnti impetuose che si andavano formano, inclementi, sempre più forti, in quei momenti . In quel luogo. L’operazione è durata alcuni minuti; dopo averla afferrata, anche con l’aiuto di un salvagente piovuto dalla mano pietosa di un astante sulla banchina, l’ hanno portata a riva. Uno dei due , esperto subacqueo, conoscitore delle tecniche di primo soccorso, ha praticato tutto quanto era possibile per rianimare la sfortunata. Non c’è stato nulla da fare.
L’incidente di ieri ha posto degli interrogativi. Si tratta di suicidio o di incidente ? La signora Di Grazia, è questo il nome della donna, dottoressa Asl della provincia di Caserta ha parcheggiato la sua autovettura accuratamente, nelle strisce blu a fianco della stazione Cumana; ha bloccato le porte; ha inserito l’antifurto. Ci si chiede se una persona intenzionata a eseguire un insano gesto, si preoccupa di fare tutto questo.
Dunque spetta agli inquirenti dare una risposta: capire perché la donna ha percorso tanti chilometri con la sua alfa mito per venire proprio in questa località; portarsi lungo il molo, allontanarsi sempre più in fuori e raggiungere una zona al limite della sicurezza.
Potrebbe essere anche andato diversamente. La donna giunta a Torregaveta, ha visto le onde del mare infrangersi impetuose contro il molo. Uno spettacolo inconsueto, almeno per chi non vive in queste zone di mare. Ha pensato di godersi più da vicino lo spettacolo; si è incamminata sempre più fuori, dove le onde salgono, si frangono e rotolano gonfie sul pavimento del pontile.
Ad un tratto, durante questa spericolata passeggiata ha visto un’onda. Più alta delle altre. Più alta del molo stesso, sul quale si muoveva, pronta a riversarsi con la sua copiosa massa d’acqua salata su di lei. Ha avuto paura; ha fatto un passo indietro per evitare di essere travolta; un’azione ,questa , istintiva, inconsulta, irrazionale. Dietro di se non ha trovato più l’appoggio del lastrone di cemento, ed ha sbiettato finendo in acqua. Ha finito di vivere.Gb.
Torregaveta. Una donna è stata recuperata nelle acque di Torregaveta. Sembra che la donna, una 46enne M. D. G. medico originaria di Aversa, arrivata nella frazione flegrea con un’automobile un Alfa Romeo Mito, si sia lanciata dal pontile nonostante il mare mosso. Due residenti di Torregaveta esperti sub, richiamati dalle grida delle persone che avevano visto la donna lanciarsi in mare proprio all’ estremità del pontile, vedendo il corpo galleggiare si sono lanciati in acqua lasciando gli abiti sulla spiaggia e rischiando la propria vita nella speranza di salvare la donna per poi trasportare la donna sulla spiaggia tentando di rianimarla, ma era troppo tardi. Sul posto ci sono i carabinieri della caserma di Monte di Procida e un’ambulanza del 118 sono giunti poi i vigili del fuoco, il vice comandante della stazione dei Carabinieri di Bacoli. Il fatto è successo intorno alle 9.30 quando la donna, come affermano alcuni testimoni, arrivata a Torregaveta ha parcheggiato la sua auto nel parcheggio vicino alla stazione, ha camminato fino alla fine del pontile semisommerso dalle onde del mare in tempesta e si è lanciata in mare.Il magistrato di turno ha disposto l’autopsia sulla salma.
Dalle immagini si possono vedere le condizioni del mare pochi minuti dopo la tragedia, eroici i due cittadini di Torregaveta che si sono lanciati in acqua rischiando la propria vita come fecero dei ragazzi anni dei ragazzi sempre del posto che misero in gioco le loro vite per tentare salvare le 2 ragazzine rom che morirono sulla spiaggia di Torregaveta . Questo episodio mise ingiustamente in cattiva luce Torregaveta e le persone presenti in tutto il mondo, per colpa di un nugolo di giornalisti e fotografi che arrivati sul posto dopo ore, vollero inventare falsità e bugie per alimentare la loro forma di giornalismo politicizzato.