Un pubblico amministratore che si vanta di aver dato una concreta possibilità di lavoro regolare (un contratto trimestrale ad orario ridotto) è l’espressione del degrado mentale in cui è precipitato il Mezzogiorno….A tutta evidenza, in perfetta buona fede e inconsapevolmente, quell’amministratore associa, alla gestione dell’ente pubblico, quella degli affari privati che lo circondano, dove il lavoro nero o sommerso che dir si voglia, a tempo e a orario imprecisati, rappresentano la regola.
Il genuino motivo di vanto e di orgoglio, ingenuamente esternato, è il segnale del grave disagio che caratterizza il nostro mercato del lavoro: la regolarità è diventata eccezione e fa notizia finanche se il datore di lavoro è l’Ente locale. Una regolarità irripetibile, nonostante ne esistano esigenze e presupposti.
Fra qualche anno, probabilmente, alla procedura di emersione del lavoro irregolare, sarà interessata anche la Pubblica Amministrazione!
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