Una forte scossa di terremoto di magnitudo 5 è stata registrata all’1,05 nella zona del massiccio del Pollino, al confine tra Basilicata e Calabria, tra le province di Potenza e Cosenza. L’epicentro, secondo l’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), è localizzato tra i comuni di Mormanno, Laino Castello e Laino Borgo, nel Cosentino, e nel comune di Rotondo, in provincia di Potenza. In tutto ci sono state 22 scosse, tra i 2 e i 3.3 di magnitudo. Dopo la più forte, le altre sono state registrate in rapida successione tra l’1,12 e le 3,31. Un uomo di 84 anni è morto per infarto a Scalea, probabilmente per la paura provocata dalla forte scossa.
OSPEDALE EVACUATO, CATTEDRALE CHIUSA – Decine le chiamate alle forze dell’ordine. Secondo quanto riferito dal comandante provinciale dei Carabinieri di Cosenza, il colonnello Francesco Ferace, a Mormanno ci sono stati crolli e danni all’ospedale. La struttura è stato evacuata a scopo precauzionale, secondo il direttore regionale della Calabria dei Vigili del fuoco Claudio de Angelis. In tutto i malati che sono stati trasferiti sono 38, come dice la Protezione Civile a «Corriere.it». Al momento i responsabili dell’ospedale stanno effettuando le verifiche sulla struttura. Evacuate anche le case di riposo per anziani di Mormanno e Laino Borgo a causa delle lesioni provocate alle strutture. Le scosse hanno lesionato la volta della cattedrale di Mormanno, che è stata chiusa. Ad Altomonte sono crollate due abitazioni già evacuate perché danneggiate dal sisma del maggio scorso. Crollati anche cornicioni nel centro storico. Danneggiati il centro sanitario e il campanile della chiesa di Santa Maria della Consolazione.
SCUOLE CHIUSE DUE GIORNI – Stamane si è svolta una riunione a Mormanno tra il prefetto di Cosenza Raffaele Cannizzaro, i responsabili dell’ordine pubblico e dei soccorsi e i sindaci di tutti i comuni interessati. In mattinata è atteso l’arrivo del capo della Protezione civile Franco Gabrielli. Disposta la chiusura delle scuole per due giorni a Castrovillari e in tutti i centri colpiti dallo sciame di stanotte. Il comandante provinciale dei Carabinieri di Cosenza, colonnello Francesco Ferace, ha affermato che «nel corso della riunione abbiamo fatto il punto della situazione e predisposto gli interventi più urgenti da attuare. Con la luce del giorno completeremo i controlli ed effettueremo tutti i sopralluoghi necessari per completare il quadro della situazione dei danni». Il prefetto di Cosenza insieme ai vertici delle forze dell’ordine e delle associazioni di protezione civile si sono recati in ospedale, dopo che ne è stata disposta l’evacuazione, per verificare la situazione. Altre riunioni sono in programma in mattinata.
TENDE IN ARRIVO – Intanto, secondo quanto riferito dal presidente del parco del Pollino, Mimmo Pappaterra, è atteso l’arrivo di una colonna mobile per la sistemazione nelle tende di una cinquantina di pazienti dell’ospedale, evacuati dopo la scossa. Ferace e il prefetto di Cosenza, Raffaele Cannizzaro, sono sul posto. Sul posto sono arrivate anche numerose squadre di volontari della Croce rossa italiana, che sta operando in collaborazione con la centrale operativa del Servizio di urgenza ed emergenza medica 118 di Cosenza. Molte persone hanno trascorso la notte in macchina, fatto peraltro non nuovo negli ultimi mesi a causa delle scosse che hanno colpito ripetutamente la zona.
RICHIAMATI I VIGILI DEL FUOCO – Il Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Cosenza ha avviato le procedure per il richiamo in servizio del personale libero per raddoppiare il numero delle squadre di soccorso nella zona del Pollino. Le squadre dei Vigili del fuoco sono già presenti in forza nell’area: sono in corso i sopralluoghi urgenti ed è stato attivato il supporto alla popolazione.
PIENA EMERGENZA – Su Twitter si sono rincorse le voci di un’evacuazione di Mormanno, ma il sindaco del paese Guglielmo Armentano, sentito al telefono da «Corriere.it», ha smentito. «Siamo in piena emergenza», spiega il primo cittadino. «La scossa è stata tremenda, ora sono in ricognizione con la Protezione Civile. Nelle vie del centro sono caduti tegole, calcinacci e cornicioni. Questo sciame va avanti da più di un anno. Dopo la scossa del 1° e del 2 ottobre avevo già scritto al capo della Protezione Civile Gabrielli per cercare di capire come affrontare la situazione in Calabria».
DANNI – Non ha riportato danni l’ospedale di Castrovillari. Lo conferma anche il sindaco Mimmo Lo Polito. Un palo pericolante e una cabina elettrica incendiata sono stati invece segnalati a Rotonda (Potenza), dove stanno operando due squadre dei Vigili del fuoco: la prima è partita da Lauria, l’altra dal distaccamento volontari di Terranova di Pollino. Uno smottamento ha provocato la chiusura della strada provinciale che collega Mormanno a Campotenese.
TESTIMONIANZE – In tanti sono stati svegliati da un forte boato e sono scesi in strada in preda al panico. «E’ stato terribile», dice Angelo Donnici, dell’agriturismo «Parco Villa Elena» di Mormanno. «Anche mio figlio, che vive a Castrovillari, ha sentito un boato fortissimo». «Sono caduti calcinacci, si è aperta una grossa crepa nella scala, siamo usciti in strada in preda al panico facendoci luce solo con i nostri cellulari», aggiunge Giuseppina Capalbi , titolare del Bed and Breakfast di Mormanno «La dimora della Zarina». In molti comuni decine di persone hanno deciso di proseguire la notte fuori dalle case. «Mi sono svegliato nel cuore della notte e sono sceso in strada, fuori c’era tanta gente, per terra era pieno di calcinacci», spiega Vincenzo Alberti, di Mormanno, «ma per quello che ho potuto vedere non c’è stato nessun danno al campanile della chiesa».
fonte wwww.corrieredellasera.it
Terremoti: Gabrielli, rischio e’ che ora si gridi sempre ‘al lupo, al lupo
Il rischio che si corre, dopo la sentenza emessa dal Tribunale dell’Aquila nei confronti degli esperti della Commissione Grandi Rischi, a proposito della mancata previsione dell’entita’ del terremoto che ha devastato L’Aquila, e’ che “adesso, si gridi sempre al lupo, al lupo”. E’ quanto paventa il capo della Protezione civile Franco Gabrielli, nel corso dell’audizione davanti alla Commissione ambiente della Camera dei deputati.
Gabrielli sottolinea che “dobbiamo ripristinare una condizione di responsabilita’ per il valutatore: vale per i terremoti come per gli uragani o per lo scenario dei Campi Flegrei. Si metta mano a una norma che abbassi la soglia di responsabilita’ di persone chiamate a esprimersi su materie dal carattere incerto”.
Il capo della Protezione civile tiene a precisare che la questione non riguarda solo gli esperti della Commissione Grandi Rischi: “Li ho convocati soltanto cinque volte -riferisce- mentre le decine di valutatori del sistema di protezione civile vengono interpellati ogni giorno che Dio manda in terra. E’ questo quello che mi preoccupa”.
fonte www.libero.it