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Spiaggia Romana al Fusaro, distrutta dai vandali la spiaggia dei ragazzi disabili

BACOLI – Vandalizzata la spiaggia sociale gestita dalle associazioni del Giuglianese al Fusaro. L’ex discarica a cielo aperto è stata trasformata nel giro di pochi mesi in uno spazio liberamente fruibile dai cittadini e dagli ospiti della comunità di disabili e minori a rischio, davanti alla quale si trova. Ma dopo appena dieci giorni di attività, ieri mattina l’amara sorpresa dei volontari del progetto Napoli nord, che mette assieme imprenditori e associazioni del giuglianese. I ragazzi si sono trovati davanti a uno scenario deprimente: sdraio rotte, gazebo divelti, reti dei campi di beach soccer e beach volley stracciate, un frigorifero danneggiato.

«Una fatica di mesi vanificata in poche ore», è stato il commento dei ragazzi davanti ai danni subiti, che però non si perdono d’animo e sono già al lavoro per riportare la spiaggia come era prima del raid. «Forse slitterà di una settimana il torneo sociale di beach volley – dice Daniele Pirozzi, uno dei volontari dell’iniziativa – ma non ci arrendiamo e porteremo avanti il nostro progetto». Uno spazio per prendere il sole, fare il bagno, ma anche per favorire l’integrazione dei più deboli.

«Abbiamo realizzato un sogno: una spiaggia libera per tutti, disabili compresi, e alla portata di tutte le tasche», aggiunge Domenico Ciccarelli. I murales hanno colorato le pareti rovinate dalla salsedine, la struttura dei bagni è stata recuperata e attrezzata con le docce.

Il progetto della “social beach” ha il patrocinio del Comune di Bacoli e viene sostenuto anche da numerose associazioni come Illimitarte, P-events, Wrong, Ali. Per realizzarlo è stato necessario l’intervento delle ruspe per rimuovere i rifiuti ingombranti e spianare i cumuli di sabbia sporca. Tutto a costo zero, grazie all’intervento degli imprenditori che aderiscono al progetto Napoli nord, e che in tutti i comuni sostiene tornei sociali, attività culturali e dibattiti su legalità e sviluppo.

Alla spiaggia si accede liberamente e i proventi delle offerte per l’uso delle sdraio vengono lasciate dai bagnanti in un salvadanaio, il cui contenuto viene destinato alla comunità Nuova Emmanus (nella struttura di proprietà della Curia), in cui vivono una decina di ragazzi, affidati a loro dai servizi sociali, e alcuni disabili.

Apposta per loro, infatti, sono state installate anche delle passerelle sull’arenile per consentire il passaggio delle carrozzine fino al mare. Ma, evidentemente, c’è qualcuno che oppone resistenza al recupero di questo spazio.

fonte www.ilmattino.it

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