Dal Corriere del Mezzogiorno.
Si chiama «Foresta Regionale Area Flegrea» e Monte di Cuma, appartiene al Demanio forestale della Regione, fa parte di un enorme complesso archeologico che comprende, tra l’altro, anche il «Parco regionale dei Campi Flegrei». Un’area di altissimo pregio, dove si trovano delle perle che tutto il mondo ci invidia, tanto per ricordarne solo una, l’Antro della Sibilla Cumana, ma anche un’area appestata ogni giorno dagli scarichi abusivi di tanti edifici, e soprattutto dagli scarichi, continui e non abusivi, del depuratore di Cuma.
Il Mostro, commissariato, e croce della zona da sempre, a detta dei suoi dirigenti, a pena di querela, funziona perfettamente nonostante le enormi e ripetitive difficoltà di budget. In parole povere, secondo la dirigenza, i dipendenti fanno quello che devono, e “tutto va bene sul fronte occidentale”… Davvero? Siamo andati a dare un’occhiata, e siamo andati a cercare lo scarico che tutti i cittadini della zona odiano con tutte le proprie forze. Vicoli e vicoletti sterrati sotto la collina di Cuma, fa caldo, ma la zona è selvaggia e bellissima, un vero paradiso, potrebbe esserlo, se non arrivassimo, uscendo dal bosco, alla foce di un fiume marrone che impetuoso si getta nel mare di Licola sud.
Marrone color delle feci, con un odore di chimica avanzata che rende difficile stare in piedi a riprendere le immagini. Tonnellate di litri di acqua dolce, proveniente dal depuratore di Cuma, contenenti chissà cosa, che precipitano fra la schiuma nel mare di un colore ormai indefinito. Non abbiamo provette per prelievi, ma crediamo agli abitanti della zona che ci hanno accompagnato, quell’acqua non sembra sana, il puzzo c’è, perchè? Ed alle cinque di mattina, pare che sia peggio, controlleremo. Nel frattempo, ci viene proposta la seconda sosta nel tour degli orrori Flegrei, la Pompa Idrovora di Licola del Consorzio della Bonifica del Volturno.
Siamo in un triangolo degli orrori, fra la foce precedente, il depuratore, un paio di chilometri in tutto, qui il colore dell’acqua varia in un bel bianco latte sintetico con varie incognite galleggianti, e finisce, dopo aver soggiornato a passeggio fra l’invaso della Bonifica ed i vari canali della zona, direttamente in mare, vicino ad uno stabilimento. Siamo a 900 metri dalla foce del depuratore: qualcuno vuole ancora sapere dove nasce gran parte della mucillaggine campana?
per vedere anche il video vai alla fonte dell’articolo http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2012/19-luglio-2012/ecco-dove-nasce-mucillagine-campana-2011086714800.shtml