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La cronaca della Guardia Costiera della tragedia della Spiaggia Romana

BAIA. Dopo le chiamate di soccorso pervenute immediatamente al numero blu della Guardia Costiera 1530, dalla Capitaneria di porto di Pozzuoli venivano immediatamente dirottate in zona le motovedette impegnate per assistenza e soccorso CP 807 e CP 573 con l’ausilio del gommone della Protezione Civile.
Una volta giunti in zona i militari hanno notato una folla riversatasi sull’arenile antistante il Lido DIANA del Comune di Bacoli ed era evidente lo stato di agitazione. Subito sono accorsi altri agenti della capitaneria di Porto via terra e la scena che si è presentata ai militari era quella di un bagnante ormai esanime a cui i sanitari del 118 stavano praticando i primi soccorsi. Terminate le operazioni di soccorso il bagnante in quastione C.E. di anni 35 è stato dichiarato deceduto per annegamento.
Nelle ore immediatamente successive all’incidente i militari provvedevano a sentire tutte le persone presenti sul posto, alcune delle quali accorse in assistenza al bagnante al fine di stabilire le dinamiche dell’incidente.
Al termine delle attività è emerso che il deceduto unitamente ad altri soccorritori si era immediatamente e senza alcuna esitazione, tuffato nelle acque agitate per prestare aiuto ad un altro bagnante che era in difficoltà.
Mentre uno dei soccorritori riusciva a recuperare la persona in difficoltà ed a trarla in salvo il C.E., entrato in acqua da soccorritore, rimaneva a sua volta vittima del mare impetuoso che lo restituiva a riva di li a poco. Lo sforzo ed il coraggio uniti alla manifestazione di altruismo dimostrata dal giovane puteolano a costo della propria vita sono valse a salvarne un’altra.

In attesa degli esiti degli accertamenti sia dei luoghi che delle dinamiche che hanno determinato la morte dello sventurato bagnante il personale dell’ufficio circondariale marittimo ha continuato l’attività di indagine sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Napoli.
Sono stati ascoltati tutti i possibili testimoni dell’evento, rintracciati anche attraverso l’acquisizione delle certificazioni mediche di soccorso ed a conclusione degli stessi gli esiti sono stati rimessi al vaglio della magistratura che coordina le indagini al fine di stabilire eventuali responsabilità penali.

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