Via Solferino, lavori fermi da un anno e mezzo
Una stradina di periferia, stretta, poco “in vista”, attualmente impercorribile e pericolosa per l’incolumità pubblica e privata. Ma indispensabile e densamente abitata. Siamo in via Solferino, l’arteria che collega il borgo antico con via Giovanni da Procida e che, specie durante le ore di punta, ha sempre rappresentato un importante svincolo secondario per non imbottigliarsi nel traffico veicolare soprattutto all’uscita dei bambini dalle diverse scuole presenti sul territorio. Un percorso “sfortunato” come lo sono state tante vie a Monte di Procida e come, per decenni, lo è stata via Petrara fino a che, a seguito di numerosissime richieste e sollecitazioni pervenute in Assise, non si è deciso di intervenire una volta e per tutte. Per via Solferino, l’iter sembrerebbe essere più lungo del previsto. Interessata a lungo da alcuni lavori di ristrutturazione dei tronchi dell’emissario di via Giovanni da Procida, per l’esattezza, il collegamento del collettore di via Solferino all’emissario di via Giovanni da Procida, da un anno e mezzo versa in condizioni disastrose che la rendono ancor meno impercorribile per la sua pendenza e le voragini che attualmente la caratterizzano.
A denunciare l’attuale situazione sono i cittadini ivi residenti, oramai esausti e che, specie durante le giornate di pioggia, sono costretti a fare i conti con un manto stradale scivoloso e che di continuo tende a sfaldarsi. “E’ inammissibile che quasi tutta Monte di Procida sia stata interamente riasfaltata e che, come al solito, a rilento vanno sempre i lavori che interessano i quartieri periferici – lamenta un montese – persino l’illuminazione pubblica funziona a singhiozzi e mai che si faccia un sopralluogo per cercare di sanare queste deficienze”. Tra le altre cose, la vegetazione spontanea cresce rigogliosa e, come se non bastasse, spesso bisogna fare i conti con roditori e rettili ad ogni ora del giorno. “Addirittura, di notte, dalle buche spuntano topi di fogna all’impazzata – prosegue – anche da un punto di vista prettamente igienico sanitario è necessario intervenire, prima di subito”.
Melania Scotto
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