Crack Deiulemar: Fissata al 4 luglio l’emanazione della sentenza sul ricorso presentato dalla società. Il ricorso oppone un vizio di forma.
E’ stata fissata al 4 luglio l’emanazione della sentenza di accettazione del ricorso contro la sentenza di fallimento del 18 aprile scorso, da parte del giudice Paolo Celentano della Corte d’appello di Napoli. Giudice già noto ai tifosi del Napoli per le vicende del Calcio Napoli.
Il verdetto dovrebbe porre fine a questo braccio di ferro giudiziario relativo alla compagnia di navigazione. Il Prof. Astolfo Di Amato e il pool di legali da lui guidato, avrebbero presentato ventisei pagine di reclamo in cui ricostruiscono ciò che accadde nell’udienza del 18 aprile. Da esse si evince che è il vizio di forma,invocato dalla Società, il nucleo centrale per “cancellare” il fallimento deciso dal Tribunale di Torre Annunziata.
L’argomentazione utilizzata dal superconculente della Deiulemar consiste nel fatto che il sistema del credito non risponde più al dogma della tutela e dell’economia nazionale ma è mutatis mutandis orientato a favorire la competitività e lo sviluppo del sistema economico per cui la procedura concordataria risulta preferibile al fallimento per ” i minori tempi, la minore traumaticità e presumibile maggior soddisfazione dei creditori”.
Ipotesi questa completamente ignorata dal giudice Massimo Palescandolo che avrebbe bocciato la proposta di concordato al 52 % presentata in concomitanza con l’udienza fallimentare. Per cui nessuna nuova proposta di concordato, in caso di accettazione del ricorso da parte della Corte d’appello.
Inoltre mancherebbero le motivazioni alla sentenza, dovere importantissimo dei giudici previsto dal codice di procedura civile e dalla stessa Costituzione per consentire alle parti di un giudizio di approntare la propria difesa. In una parola Di Amato fa aleggiare l’ipotesi di una decisione affrettata del Tribunale.
Intanto gli obbligazionisti sono stati invitati ad insinuarsi al passivo e l’Unione dei consumatori ha inviato una lettera al Sindaco di Torre del Greco per vedere immediatamente applicare una riduzione delle imposte locali e loro relativa rateizzazione con conseguente sganciamento da equitalia per il recupero crediti, per i cittadini, con la richiesta di un impegno anche politico a portare la questione in Regione. Qualcuno infatti asserisce che si potrebbe salvare l’azienda e non la società.
Assunta Esposito