A partire dal 2025, l’Italia si prepara a compiere un significativo passo in avanti nella digitalizzazione del sistema sanitario, introducendo l’obbligatorietà delle ricette elettroniche per tutte le prescrizioni mediche. Questo cambiamento epocale coinvolgerà sia le ricette a carico del Servizio Sanitario Nazionale che quelle cosiddette “bianche”, ovvero i documenti per farmaci a pagamento.
Il nuovo sistema prevede che i medici genereranno le prescrizioni attraverso il Sistema Tessera Sanitaria, producendo un codice univoco per ogni ricetta. I pazienti riceveranno un promemoria digitale, e i farmacisti potranno accedere direttamente al sistema centrale per visualizzare e dispensare i farmaci. Un vantaggio non trascurabile è la possibilità di ritirare i farmaci in qualsiasi regione italiana, superando i limiti territoriali precedenti.
Per i pazienti, i benefici sono molteplici: maggiore comodità per i malati cronici, ricette con durata illimitata e l’eliminazione del rischio di smarrimento dei documenti cartacei. Dal punto di vista del sistema sanitario, la digitalizzazione consentirà un migliore monitoraggio delle prescrizioni, un completo aggiornamento del Fascicolo Sanitario Elettronico e una significativa riduzione di errori e potenziali falsificazioni.
Ma, l’implementazione non è priva di sfide. In particolare, emerge la preoccupazione per la fascia di popolazione anziana, con circa il 30% degli over 65 che non ha mai utilizzato Internet e non possiede uno smartphone. Per superare questo ostacolo, sono state previste diverse soluzioni di supporto.
I farmacisti avranno un ruolo chiave nell’assistere chi ha minore dimestichezza con la tecnologia. Gli anziani potranno recarsi in farmacia e, semplicemente comunicando il proprio codice fiscale, ottenere i farmaci prescritti. I medici potranno inoltre stampare il promemoria delle ricette, inviare prescrizioni via email o WhatsApp e comunicare telefonicamente i codici delle ricette.
Le modalità di ricezione e gestione delle prescrizioni saranno estremamente flessibili. I farmaci potranno essere ritirati in qualsiasi farmacia nazionale senza necessità di presentare documenti digitali, e i farmacisti avranno accesso diretto al Fascicolo Sanitario Elettronico del paziente.
Restano alcune eccezioni che permetteranno l’uso di ricette cartacee: in caso di malfunzionamenti informatici, durante visite domiciliari o per la prescrizione di stupefacenti. Questi accorgimenti mirano a garantire la continuità dell’assistenza sanitaria anche durante la transizione digitale.
La dematerializzazione delle ricette rappresenta dunque un importante passo verso un sistema sanitario più efficiente, trasparente e accessibile, con l’obiettivo di migliorare l’esperienza di cura per tutti i cittadini, garantendo al contempo l’inclusività delle fasce più vulnerabili.