La Campania si rivela una regione particolarmente ricca di risorse minerarie preziose, con il potenziale di giocare un ruolo chiave nella transizione energetica del Paese. Al centro dell’attenzione c’è soprattutto il litio, un metallo fondamentale per la produzione di batterie per veicoli elettrici e sistemi di accumulo di energia rinnovabile.
Secondo recenti studi condotti dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), l’Italia potrebbe vantare ingenti riserve di litio, con i principali giacimenti localizzati nella fascia vulcanico-geotermica tirrenica che attraversa Toscana, Lazio e Campania. In particolare, i Campi Flegrei e le zone circostanti il Vesuvio sembrano celare vere e proprie “miniere” di questo prezioso metallo.
L’area vulcanica dei Campi Flegrei è caratterizzata dalla presenza di fluidi geotermici che, a profondità comprese tra i due e i tre chilometri, raggiungono temperature fino a 300 gradi. Quando l’acqua si infiltra nelle camere magmatiche, scioglie ed erode le rocce, portando in superficie elementi come il litio. Secondo studi recenti, condotti dal CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), questi fluidi contengono fino a 480 milligrammi di litio per litro, una delle concentrazioni più alte riscontrate a livello globale.
Queste straordinarie potenzialità aprono prospettive entusiasmanti per lo sviluppo di una filiera industriale del litio interamente italiana. Il Governo ha recentemente varato un decreto che semplifica le procedure per consentire alle compagnie minerarie di ricercare e sfruttare nuovi giacimenti, anche nella regione campana.
Oltre al litio, la Campania dispone anche di altri minerali strategici, come la bauxite, indispensabile per la produzione di alluminio, e la leucite, utilizzata nell’industria del vetro e dei ceramici. Queste risorse sono concentrate principalmente nella provincia di Caserta e nell’Appennino campano.
Un aspetto cruciale sarà conciliare lo sfruttamento di questi giacimenti con la salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio, considerando la delicatezza di ecosistemi unici come quello dei Campi Flegrei. L’estrazione dovrà avvalersi di tecnologie innovative e a basso impatto, come la “direct lithium extraction” dai fluidi geotermici, evitando la necessità di scavi minerari invasivi.
Se ben gestita, questa “svolta mineraria” della Campania potrebbe rivelarsi un volano per lo sviluppo economico e industriale del territorio, creando nuove opportunità occupazionali e rafforzando la posizione dell’Italia nel mercato globale delle materie prime critiche. Una sfida che il Paese non può permettersi di perdere, in vista degli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione e transizione ecologica.