La festa patronale di Monte di Procida è da sempre un momento di grande gioia e unione per la nostra comunità. Quest’anno, un episodio deplorevole ha gettato un’ombra su queste celebrazioni tanto attese, sollevando importanti interrogativi sul delicato equilibrio tra tradizione e rispetto.
Durante il tradizionale spettacolo pirotecnico nella baia di Acquamorta, alcune persone hanno pensato bene di aprire abusivamente i cancelli del cimitero di via Torrione. L’intento? Godere di una visuale privilegiata dei fuochi d’artificio. Ma a quale prezzo?
Il gesto, apparentemente innocuo, ha scatenato un’ondata di indignazione tra i residenti, non solo sui social. E non senza motivo. Ci dobbiamo chiedere: è giusto trasformare un luogo di riposo eterno in un “palco” per uno spettacolo? Non stiamo forse oltrepassando un confine sacro?
La festa patronale di Monte di Procida è sempre stata un momento di unione, di gioia condivisa. I fuochi d’artificio sparati dal molo di Acquamorta sono un’attrazione che richiama migliaia di persone, creando un’atmosfera magica e coinvolgente. Ma fino a che punto siamo disposti a spingerci per godere di questa magia?
L’apertura non autorizzata del cimitero solleva questioni profonde. Stiamo perdendo il senso del sacro? O forse stiamo semplicemente dimenticando il rispetto dovuto ai nostri cari defunti e ai luoghi a loro dedicati?
L’amministrazione comunale ha prontamente avviato delle indagini per far luce sull’accaduto. Attraverso la propria pagina Facebook, il sindaco, Salvatore Scotto di Santolo ha dichiarato:
“Prima ancora che la questione scoppiasse sui social, abbiamo ricevuto ed ispezionato con cura la foto che mette in evidenza un ingresso non consentito in un luogo pubblico e sacro come il Cimitero.
Stiamo già provvedendo a fare tutte le verifiche del caso!
State certi che accerteremo tutte le eventuali responsabilità e saremo inflessibili nel tirare dritto per ricostruire tutta la storia“.
Ma oltre alle eventuali sanzioni, questo episodio ci invita ad una riflessione più ampia. Come possiamo preservare le nostre tradizioni assicurandoci al contempo di non oltrepassare i limiti del rispetto e della decenza?
La festa patronale dovrebbe essere un momento di gioia, di condivisione, di rafforzamento dei legami comunitari. Non dovrebbe mai diventare motivo di divisione o di oltraggio alla memoria dei nostri cari.