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Campi Flegrei: tra bradisismo e cemento, l’allarme di Legambiente. A Monte di Procida quasi un terzo delle case sono vuote

Goletta Verde di Legambiente ha recentemente fatto tappa in Campania, presentando un importante dossier sul rischio vulcanico e bradisismo nei Campi Flegrei. Il rapporto, intitolato “Rischio vulcanico e bradisismo nei Campi Flegrei. Sicurezza, innovazione, e partecipazione per il futuro sostenibile del territorio“, analizza la situazione attuale dell’area flegrea, focalizzandosi in particolare sui comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Giugliano e Quarto.

Uno dei dati più allarmanti emersi dal report riguarda il consumo di suolo in tutti i comuni flegrei analizzati tra il 2006 e il 2022. Secondo l’ultimo Rapporto ISPRA sul Consumo di Suolo 2023, nei comuni interessati si registra un dato medio di suolo consumato pari al 31,14% della superficie territoriale. In alcuni casi, come a Monte di Procida, si raggiunge addirittura il 52,85% di suolo consumato.

Particolarmente significativo è l’aumento a Quarto, dove il suolo consumato è passato da 544,07 ettari nel 2006 a 610,09 ettari nel 2022, con una variazione del 4,68%.

Il dossier evidenzia come negli ultimi 50 anni circa un quinto dell’incremento demografico della Provincia di Napoli (circa 280.000 abitanti) si sia concentrato nell’area tra Pozzuoli e Quarto. Questo ha portato a un aumento della densità abitativa fino a 3500 abitanti per km quadrato in alcune zone.

Parallelamente, si è assistito a una crescita dell’edilizia, sia legale che abusiva. La tabella sulle abitazioni mostra un dato interessante: in tutti i comuni analizzati, il numero di abitazioni supera quello delle famiglie residenti. Ad esempio, a Pozzuoli si contano 36.735 abitazioni a fronte di 26.785 famiglie, con ben 9.950 abitazioni vuote.

A Monte di Procida si registra la percentuale più alta di abitazioni vuote, oltre il 30% delle case non sono utilizzate.

Legambiente sottolinea diverse criticità, tra cui:

1. L’aumento del carico insediativo in un’area a rischio
2. La crescita dell’abusivismo edilizio
3. L’assenza di un’adeguata pianificazione territoriale e urbanistica

Per affrontare queste problematiche, l’associazione propone una serie di misure, tra cui:

1. Stop al consumo di suolo e alla cementificazione
2. Attenzione alla riqualificazione del patrimonio esistente
3. Supporto al settore produttivo locale
4. Maggiore trasparenza e partecipazione nei processi decisionali
5. Pianificazione urbanistica integrata con i piani di protezione civile

Il report di Legambiente mette in luce la necessità di un approccio nuovo e più consapevole nella gestione del territorio dei Campi Flegrei. L’emergenza bradisismica in corso richiede non solo interventi immediati, ma anche una pianificazione a lungo termine che tenga conto dei rischi naturali e della sostenibilità ambientale. Solo attraverso una gestione oculata del territorio e una riduzione del carico insediativo sarà possibile garantire la sicurezza della popolazione e uno sviluppo sostenibile per quest’area unica e fragile.

fonte: https://legambiente.campania.it/2024/07/13/legambiente-presenta-dossier-rischio-vulcanico-e-bradisismo-nei-campi-flegrei/

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