Isola del Giglio, 27 gennaio 2012 – Porte e finestre blindate, ormai da 10 giorni, al civico 10 di vico San Cristoforo a Meta di Sorrento. E’ qui che vive, in totale isolamento ma confortato dall’affetto della figlia e della moglie che pochi giorni fa l’ha difeso con la grinta di una leonessa in un’intervista a ‘Oggi’, Francesco Schettino.
Schettino passa le sue giornate a guardare la tv e leggere i giornali, legge e guarda in maniera ossessiva qualsiasi cosa che racconti il disastro della Costa Concordia, della “sua” nave, come se il comandante dell’ammiraglia della Costa volesse rivivere, e poter così cambiare, il corso dei tragici eventi, come se, in maniera catartica, volesse liberarsi da quella tragiche immagini che probabilmente non lo abbandoneranno mai più, come se volesse trovare nel guardare e riguardare quelle immagini, un particolare, una dichiarazione alla quale si possa appigliare per costruire la sua difesa. E allo stesso tempo ammette Schettino ammette: “Guardo la tv ma mi fa male”.
Intanto Schettino, consigliato anche dai familiari, ha deciso di affidarsi anche ad un secondo avvocato: si tratta di Salvatore Parascandola, 55 anni, originario di Monte di Procida esperto di diritto della navigazione, che affiancherà nella difesa Bruno Leporatti. Secondo Parascandola prima di tutto, c’è da capire cosa abbia determinato l’inclinazione della nave in tempi così rapidi: “Questo impone accertamenti tecnici sulla nave e la nomina di consulenti tecnici. Risulta difficile capire come uno squarcio possa aver causato una inclinazione di quel tipo e in così poco tempo
fonte www.lanazione.it