L’avvocato Salvatore Parascandola, 55 anni, originario di Monte di Procida (Napoli) esperto di diritto della navigazione, è il nuovo legale del comandante Francesco Schettino. Affianca nella difesa Bruno Leporatti, avvocato grossetano.
Parascandalo ha incontrato lunedì Schettino nella sua casa di Meta (”per fortuna non ho incontrato giornalisti”, ci dice un po’ stupito) e ha iniziato a studiare il caso.
«Bisogna analizzare attentamente cause ed effetti: la prima cosa che vorrei capire è la vera origine dell’inclinazione della Concordia. Non capisco come una nave del genere, nonostante il grande squarcio, possa essersi inclinata in quel modo con il mare calmo. Credo che esistano sistemi di bilanciamento meccanici e non meccanici. Per questo mi risulta davvero difficile comprendere perché si sia piegata così».
Sta dicendo che qualcosa non ha funzionato nei sistemi di sicurezza della Concordia? «Questo ancora non lo dico, ma mi appresto a verificarlo. Le faccio un esempio: un’automobile che viaggia a venti all’ora sulla neve e tocca un muretto è comprensibile che si ammacchi, ma non che si ribalti. Chiederò insieme con il collega Leporatti di fare accertamenti mirati. Potrebbero essere determinanti». In effetti la difficoltà dei soccorsi e le vittime del naufragio sono collegate all’inclinazione della Concordia che ha reso complicata l’operazione di ammainata delle lance e i movimenti delle persone a bordo. Parascandola è l’avvocato di parte civile della famiglia di don Luigi Saccone, il sacerdote ucciso a Capri nell’estate 2009 dallo yacht Carrara II mentre era in gita su un piccolo motoscafo.