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Campi Flegrei sotto osservazione: le rivelazioni dell’INGV nel bollettino mensile di settembre 2023


Ieri, 9 ottobre 2023, l’Osservatorio Vesuviano ha pubblicato il bollettino mensile del mese di settembre 2023.

Il resoconto mette in luce le variazioni significative nello stato di attività dei Campi Flegrei che hanno attirato l’attenzione degli esperti a causa di una serie di eventi sismici e segnali geofisici che suggeriscono un aumento dell’attività vulcanica.

Durante il mese di settembre 2023, l’Osservatorio Vesuviano ha registrato un totale di 1.106 terremoti nella zona dei Campi Flegrei. La magnitudo massima registrata è stata di 4.2±0.3. La maggior parte di questi eventi sismici (circa il 92% del totale) ha avuto una magnitudo inferiore a 1.0 o non è stata determinabile a causa dell’ampiezza del segnale insufficiente. Sono stati registrati anche 70 eventi con una magnitudo compresa tra 1.0 e 1.9, 15 eventi con magnitudo tra 2.0 e 2.9, 3 eventi tra 3.0 e 3.9 e 1 evento con una magnitudo superiore a 4.0. La maggior parte di questi eventi sismici si è concentrata tra Pozzuoli, Agnano, l’area Solfatara-Pisciarelli, Bagnoli e il Golfo di Pozzuoli, con profondità che si concentrano principalmente nei primi 3 km sottoterra e una profondità massima di circa 4 km.

Un altro segnale di attenzione è emerso dall’analisi delle deformazioni del suolo. Le reti di monitoraggio hanno confermato un sollevamento radiale del terreno centrato nell’area di Pozzuoli, con una velocità massima di circa 15±3 mm al mese sin dall’inizio del 2023. Dal novembre 2005, è stato registrato un sollevamento complessivo di circa 115 cm, di cui 82 cm sono avvenuti dal gennaio 2016. Inoltre, nell’intervallo tra il 21 e il 23 settembre, è stato rilevato un ulteriore sollevamento del suolo di circa 1 cm alla stazione GNSS di RITE.

Anche i dati relativi alla temperatura superficiale e ai parametri geochimici suscitano attenzione. I valori massimi di temperatura superficiale nella serie temporale delle immagini a infrarossi nelle aree di Pisciarelli e Solfatara mostrano una leggera tendenza all’aumento. I parametri geochimici indicano inoltre un trend pluriennale di riscaldamento e pressurizzazione del sistema idrotermale. In particolare, il flusso di anidride carbonica (CO2) proveniente dal suolo nell’area della Solfatara è rimasto elevato, con una stima di circa 4000 tonnellate al giorno, valori comparabili a quelli osservati in plume (flusso ascendente di materiale fuso o caldo) di vulcani attivi con degassamento persistente.

Tutti questi dati evidenziano che l’area dei Campi Flegrei, nel mese di settembre 2023, ha attraversato un periodo di aumento dell’attività vulcanica. Mentre il livello di allerta rimane al giallo, è importante che le autorità locali e gli esperti continuino a monitorare attentamente la situazione e adottino misure precauzionali per la sicurezza della popolazione.

La conoscenza e la comprensione di questi segnali sono fondamentali per prepararsi a qualsiasi possibile sviluppo futuro nell’area dei Campi Flegrei.

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