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La nostra “isola delle rose”. L’ISOLOTTO DI SAN MARTINO

Monte di Procida. Giuseppe Mancino

La nostra Isola delle rose
Quanti di voi hanno visto il film “l’incredibile storia dell’Isola delle rose”? Magari è sconosciuto a molti, ma questa è la storia di una piccola isola artificiale, costruita a 11 Km dalla costa di Rimini, in acque internazionali, ideata e realizzata dall’ingegnere Giorgio Rosa tra il 1958 e terminata il 1 maggio 1968. Quest’isola fin da subito, divenne attrazione turistica meta di giovani e meno giovani che la frequentavano per vivere momenti di spensieratezza e libertà assoluta nel nome del divertimento.
L’ingegnere Rosa chiese all’ONU il riconoscimento, per questo paradiso artificiale, di stato indipendente. Da questa richiesta inizia una diatriba con lo stato italiano fino a che l’Italia occupò militarmente l’isola nel febbraio del 1969; in seguito fu demolita dagli artificieri. Questa storia ha portato a ridefinire i confini delle acque internazionali dalle 6 miglia alle 12 miglia dalla costa, oltre ad essere ricordata grazie al fatto che è l’unica guerra d’invasione commessa dalla Repubblica italiana, anche se l’isola non fu mai formalmente riconosciuta.
Noi a Monte di Procida abbiamo la fortuna di avere una nostra “isola delle rose” regalata dalla natura: l’isolotto di San Martino che, con il definitivo crollo del ponte, è ritornato a tutti gli effetti ad essere un’isola.
Dopo anni di abbandono e degrado, mi chiedo: è ancora possibile dare lustro e speranza di rinascita a questo luogo ?
San Martino ha già una predisposizione per diventare un’attrazione turistica, anche grazie alle strutture esistenti seppur fatiscenti. Potrebbe diventare meta di divertimento lontano dal caos cittadino, in una cornice unica, da far invidia al mondo intero. La mia riflessione, sulla quale spero possa aprirsi un dibattito, è: perché non cercare di sfruttare i fondi del PNRR o altri finanziamenti europei per una rigenerazione dell’isolotto, con l’obiettivo di attrarre investitori nazionali ma anche stranieri ? Il nostro isolotto, se create le giuste condizioni da parte del nostro ente comunale, potrebbe diventare un gioiello anche grazie al fatto che il turismo, negli ultimi anni, nell’area napoletana e flegrea, sta diventando di respiro internazionale.
Il mio accorato appello alle istituzioni locali è quello di mettere in campo tutte le energie, i talenti di Monte di Procida tra ingegneri, avvocati, imprenditori, professionisti per cercare di studiare insieme delle idee, delle soluzioni per dare speranza e cercare di mettere da parte il senso di rassegnazione che si respira in paese. Credo fortemente nel sogno di vedere rinascere la nostra rosa, come diceva il grande poeta montese Michele Sovente: “fiorirà splendida la rosa”.
Grazie per l’attenzione
Giuseppe Mancino

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