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Avv. Armida Mancino: “La costituzione italiana spiegata ai bambini”. Articoli 10 e 11

La costituzione spiegata ai bambini – rudimenti di educazione civica per tutti 

Cari bambini e cari adulti, oggi leggiamo insieme l’articolo 10 della nostra Costituzione:

L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.

La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.

Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.

Non è ammessa l’estradizione dello straniero per reati politici.

Finora abbiamo parlato tanto di Italia e di Italiani, ma per comprendere la democrazia bisogna capire che ogni Stato sovrano, ed ogni popolo, vive su questa Terra non da solo ma in compagnia di tanti altri.

Esistono tanti adulti e tanti bambini sfortunati, che hanno l’unica colpa di essere nati magari dal lato sbagliato del mondo.

Esistono tante persone povere ma volenterose, che vogliono migliorare la loro vita, e affrontano viaggi difficilissimi per fuggire dalla guerra e dalla povertà, o che solo vogliono un futuro migliore per sé e per la propria famiglia.

Sono sicura, cari fanciulli, che tanti di vi abbiano qualche zio o cugino in America, o in qualche altra parte del mondo; e che alcuni abbiano anche il papà o la mamma che lavora su una nave e va in giro per il mondo intero!

E sono anche sicura che alcuni di voi conoscano una frase del Vangelo secondo Matteo: “Ero straniero e mi avete accolto”.

Abbiamo già parlato della solidarietà, dell’equità, del lavoro, ma ne abbiamo parlato sempre per gli Italiani; Padri e Madri della Costituzione sapevano bene che è necessario prendersi cura non solo degli Italiani, cioè di chi ha la mamma o il papà di nazionalità italiana, ma anche chi in Italia nasce o viene a vivere.

Ora cerchiamo di spiegare bene le parole di questo articolo:

  • L’ordinamento giuridico è l’insieme delle varie leggi;
  • Conformità vuol dire che una cosa è fatta rispettando le regole; in particolare, in questo articolo, stiamo dicendo che esiste un diritto internazionale, quindi più grande e più importante di quello nazionale, che le nostre Leggi sono tenute a rispettare.

Non solo: stiamo anche dicendo che se uno straniero si trova in Italia deve essere trattato come prevedono le Leggi internazionali. Cosa hanno voluto dirci i Padri e le Madri costituenti? Che uno straniero non può essere discriminato, cioè non può essere trattato peggio di un cittadino italiano.

Ma i nostri amici dell’Assemblea costituente hanno pensato anche ad altro, cioè alle persone che vivono in Paesi dove c’è la guerra, dove c’è la povertà, dove non c’è libertà; ebbene, queste persone hanno diritto a venire in Italia. Questo è ciò che chiamiamo il diritto di asilo.

Oggi la parola asilo ci fa pensare ad una stanza piena di bimbi che giocano, ma anticamente la parola asilo si usava per descrivere un luogo sacro, sicuro, dove nessuno può essere infastidito.

Quindi l’Italia, dopo una dittatura feroce e una guerra crudele, che aveva visto le persone combattere l’una contro l’altra, anche gli stessi cittadini italiani combattere fra di loro, vuole diventare, secondo la Costituzione, un Paese che accoglie le persone in difficoltà.

L’articolo si conclude con una parola un po’ difficile e che probabilmente non avete mai sentito: estradizione.

Il verbo estradare significa che uno Stato consegna un cittadino straniero allo Stato di appartenenza; ma proprio perché in alcuni stati ci sono regimi totalitari, cioè c’è la dittatura e manca la libertà, così come succedeva in Italia ai tempi della dittatura fascista, i nostri Padri e Madri costituenti hanno pensato fosse necessario scrivere una regola specifica per proteggere questi cittadini stranieri, che quindi non possono essere costretti a tornare nei Paesi, dove non c’è libertà, dai quali sono fuggiti.

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La Costituzione spiegata ai bambini – art. 11, il ripudio della guerra

Carissimi bambini, oggi vi parlo di una delle parole più brutte che esistano al mondo: la GUERRA.

Quando i Padri e le Madri della nostra amata Repubblica cominciarono a scrivere la Costituzione la guerra era ancora un ricordo vicino, ed ancora tutto il popolo ne soffriva le conseguenze: povertà, disoccupazione, malattie. Proprio per evitare che altre persone, grandi e piccini, sia in Italia che da altre parti, potessero sopportare ancora la crudeltà della guerra, si decise di scrivere parole molto chiare e molto dure su questo argomento.

L’articolo 11 della Costituzione, infatti, dice che

L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

È molto importante capire che la scelta di ogni singola parola fu il risultato di grandi ragionamenti fra gli autori della Mamma di tutte le leggi; la parola “ripudia “è molto forte, ed il vocabolario ci suggerisce che ripudiare vuol dire respingere con decisione. In pratica stiamo dicendo che la guerra ci fa molta, molta paura. Non solo: consideriamo la guerra una offesa, quindi inutile e dannosa, ed anche quando ci sono dei contrasti, dei litigi fra diversi Stati diciamo che la guerra non è la strada da percorrere per risolverli.

Vedete, cari bambini, il nostro amato continente, l’Europa, ha vissuto per lungo tempo in guerra con sé stesso; in tempi non tanto lontani, tra il 1800 ed il 1945, sono state tante le guerre coi nostri vicini, francesi, tedeschi e austriaci. E molti di voi sapranno che la stessa nostra Italia, fino al 1861, era divisa in tanti staterelli spesso in lotta fra di loro.

Anche oggi, non ve lo nascondo, è difficile far sedere le persone ad un tavolo e discutere, e molti ancora pensano che le armi siano una soluzione. Ed infatti pochi anni fa l’Europa si è ritrovata ancora in guerra con sé stessa, pensate, proprio a pochi chilometri dai confini dell’Italia una guerra orrenda ha visto il sacrificio di donne, bambini e uomini, uccisi inutilmente e con particolare crudeltà Studierete a scuola la guerra nella ex Jugoslavia, fra il 1991 ed il 2001, una pagina di storia terribile e vergognosa, che ci insegna come gli uomini, a volte, dimentichino il passato e si trovino a riviverlo.

Tornando allo studio della nostra Costituzione, dobbiamo dire che, a conclusione della seconda guerra mondiale, gli Stati europei decisero che era arrivato il momento di superare le antiche divisioni, ed anzi cominciare a collaborare per il bene di tutti i popoli europei: e questo è il significato della frase limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni. Cioè vuol dire che è giusto che ogni popolo possa essere sovrano nel proprio Paese, cioè è giusto che il popolo governi il proprio Stato, ma è altrettanto giusto, e necessario, che il popolo rinunci in parte al proprio potere al fine di mantenere la pace fra le nazioni.

Quando sarete più grandi imparerete che queste parole che oggi scriviamo, stato, nazione, popolo, potere, hanno significati difficili, ma ciò che è veramente importante è che ogni cittadino, ogni abitante del pianeta Terra ne capisca il senso.

E secondo me non è difficile, ed i bambini, in particolare, capiscono benissimo che è molto meglio stare insieme e condividere qualcosa invece che stare ognuno per conto proprio. Se avete un bel giocattolo è bello giocarci da soli, è divertente e vi fa stare bene…ma condividerlo con gli altri bambini sicuramente è meglio! E se un bambino è prepotente e dispettoso, come si fa? Beh, Padri e Madri della Repubblica hanno pensato anche a questo, impegnandosi ad incoraggiare la nascita delle organizzazioni internazionali, che servono sia a stabilire delle regole uguali per tutti gli Stati in tutto il mondo, sia a cercare di mettere pace se due o più stati si trovano a litigare fra di loro.

Ed infatti proprio grazie all’impegno degli Stati del mondo, che hanno trasferito una piccola parte dei propri poteri alle organizzazioni internazionali, abbiamo organismi come l’ONU, l’Organizzazione delle Nazioni Unite, che ha proprio il compito di mantenere la pace nel mondo (e dobbiamo ammettere che, purtroppo, non sempre ci riesce). Ed era questo l’impegno preso nella Costituzione: cercare di mantenere pace e giustizia fra le nazioni.

Credo che molti di voi abbiano già sentito parlare di Europa, Europa Unita, Unione europea. Ebbene, tutto questo non esisteva fino al 1957, quando alcuni Stati europei, e fra questi l’Italia, firmarono il primo Trattato, il primo passo verso l’Unione Europea.

Se date un’occhiata al vostro passaporto, o a quello dei vostri genitori, noterete che oltre alla scritta “Repubblica italiana” c’è in copertina anche la scritta “Unione europea”. È bello sentire di appartenere ad una comunità più grande; appartenere all’Unione europea non significa non essere italiani, ma essere italiani ed anche europei. E dobbiamo essere orgogliosi, come italiani, perché proprio in Italia, per la precisione a Roma, sono state scritte e firmate le prime regole comuni agli Stati europei. Oggi possiamo muoverci liberamente in Europa, spendere gli stessi soldi a Berlino come a Roma o a Parigi, perché col tempo la Comunità Europea è cresciuta, è diventata Unione Europea ed ha creato anche una moneta uguale per tutti. Ed io spero che possa continuare a crescere.

Sicuramente questi sono tempi difficili, se ricordate nel 2020 per un certo periodo non solo non si poteva viaggiare fuori dall’Italia, ma nemmeno si poteva uscire di casa o andare in una diversa città.

Padri e madri della Repubblica hanno tanto pensato alle nostre libertà, ed una delle nostre libertà fondamentali è proprio quella di circolare, cioè spostarsi liberamente nel territorio della Repubblica, e questa libertà può essere limitata solo per motivi sanitari, come è successo con il diffondersi della pandemia da coronavirus. Ma di questo parleremo un’altra volta, quando spiegheremo l’articolo 16.

A presto!

Armida e Vicky

Articoli precedenti:

Articolo 1

Articolo 2

Articolo 3

Articolo 4

Articoli 5 e 6

Articoli 7 e 8

Articolo 9

Articolo 32

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