Sono arrivate in Antartide le ruote dismesse dei treni, fornite dall’Eav all’Università Parthenope che saranno utilizzate per gli studi sui cambiamenti climatici che l’Ateneo napoletano coordina nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA). Grazie ad un accordo di collaborazione siglato tra l’Ente Autonomo Volturno e il Dipartimento di Scienze e Tecnologie (DIST) nel luglio 2021, “le ruote dei treni – fa sapere una nota – saranno utilizzate come soluzione per l’ancoraggio in punti fissi di delicati strumenti oceanografici, come correntometri e sonde multiparametriche, che consentono di monitorare la variabilità oceanica negli anni per gli studi sui cambiamenti climatici”.
Nei giorni scorsi le ruote sono giunte alla loro nuova “sede di lavoro”, messe a mare con il rompighiaccio Laura Bassi dell’OGS nell’ambito delle attività del progetto MORSEA della 37esima spedizione italiana in Antartide finanziata dal Ministero dell’università e ricerca nell’ambito del PNRA e gestita dall’ENEA per la pianificazione e l’organizzazione logistica e dal Cnr per la programmazione e il coordinamento scientifico.
L’accordo sottoscritto dal direttore del DiST, Giorgio Budillon, e dal presidente di Eav, Umberto De Gregorio, “è il punto di partenza di una virtuosa cooperazione tra due Enti che insistono sulla realtà territoriale di Napoli e della Regione Campania. Questa collaborazione consentirà il riutilizzo per un fine nobile di materiale che in alternativa sarebbe andato a smaltimento” concude la nota.