NAPOLI. San Giuseppe Moscati è un medico campano, beatificato nel 1975 da Papa Paolo VI e canonizzato da Papa Giovanni Paolo II nel 1987. Nato a Benevento il 25 luglio 1880 e morì a Napoli il 12 aprile 1927, all’età di 46 anni. Da tutti è conosciuto come il “medico dei poveri”, ai quali dedicò tutta la sua vita.
La storia
Giuseppe Moscati, proveniente da una nobile famiglia, si laureò in Medicina nel 1903, ottenendo anche la pubblicazione della propria tesi. Iniziò la sua carriera all’Ospedale Incurabili di Napoli. e si dedicò contemporaneamente all’insegnamento divenendo assistente ordinario nell’istituto di Chimica Fisiologica. Il gran cuore di Giuseppe Moscati lo portò ad assistere in maniera completamente gratuita i malati più bisognosi, che non potevano permettersi le cure mediche. Moscati conobbe varie personalità del tempo: fu dapprima allievo e poi medico personale di Antonio Cardarelli , il beato Bartolo Longo, fondatore del Santuario e delle Opere di Pompei, la beata Caterina Volpicelli, donna di Dio, impegnata in opere umanitarie e religiose.
Moscati fu sempre spinto dalla voglia di aiutare i più deboli anche a discapito della sua vita: nel 1906 l’eruzione del Vesuvio, provocò grande panico tra tutti gli abitanti della zona. Il medico aiutò attivamente nello sgombero degli Ospedali Riuniti di Torre del Greco, riuscendo a salvare tutti gli ammalati, prima del crollo del tetto.
Nel 1911 Napoli fu colpita da un’epidemia di colera, e così Giuseppe Moscati fu chiamato per studiare le cause del morbo e per studiare i mezzi per combatterlo. Dopo aver aiutato gli ammalati sul campo, suggerì una serie di opere pubbliche per avviare il risanamento della città.
Moscati fu tra i redattori della rivista “La riforma medica” per la letteratura straniera, si recò anche all’esterno per alcuni viaggi di lavoro, dove si recò in svariate cliniche , questa sua grande voglia di saper accrebbe la sua fama.
Giuseppe Moscati fu tra i primi ad utilizzare per la cura del diabete l’insulina. Era un medico all’avanguardia, che amava la conoscenza e l’utilizzo di tecniche nuove.
Giuseppe Moscati era un medico laico, si occpuava dei più deboli curandoli in maniera gratuita ma anche aiutandoli economicamente. Per Moscati scienza e fede non erano in antitesi, ma entrambe sono elementi di aiuti dell’uomo. Il medico era legato al culto della Vergine, e di fatti si preparava alle festività che celbravano la Madonna, digiunando.
Per Moscati l’eucarestia era il centro della propria vita.
La beatificazione e la canonizzazione
Dopo la beatificazione, nel 1987 giunge per Moscati la canonizzazione e quindi il “medico dei poveri” diventa santo, per aver salvato un giovane ragazzo da una grave malattia che lo avrebbe portato certamente alla morte.
Il 25 ottobre 1987, alla presenza di Giuseppe Montefusco, il ragazzo salvato, il Papa Giovanni Paolo II canonizzò Giuseppe Moscati.
San Giuseppe Moscati dalla Chiesa del Gesù Nuovo viene festeggiato ogni anno il 16 novembre.
Le reliquie
Una parte delle reliquie del “medico santo” riposano nella Chiesa del Gesù Nuovo a Napoli, altre invece si trovano nella Parrocchia dei SS. Filippo e Giacomo di Aversa, Chiesa di San Bernardino a San Marco in Lamis, Basilica di San Francesco d’Assisi (Piacenza), nella Chiesa di Santa Maria della Sanità a Serino, nella Parrocchia di Caivano, nella Cappella Ospedaliera del Policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena (ex arca sepulcralis S. Josephi Moscati) e nella cappella del policlinico di Catanzaro (frammento del camice).