E’ notte fonda per il borgo antico di Cappella, diviso tra i comuni di Bacoli e Monte di Procida: la strada, interdetta al traffico veicolare da dieci mesi (a causa del cedimento strutturale di un’abitazione), continuerà a restare chiusa. Dopo il corteo popolare tenutosi a ridosso di Natale nel cuore del quartiere, lo scorso lunedì il sindaco Giovanni Picone aveva rassicurato il consiglio comunale bacolese annunciando, per inizio della nuova settimana, un nuovo e risolutivo incontro tecnico per dare il via libera all’allestimento dei ponteggi. Utili, fino alla definitiva risoluzione del problema, a permettere il passaggio di auto e moto. Oltre che, in caso di emergenza, di ambulanze.
Detto, ma non fatto. Infatti il tavolo tra le amministrazioni e gli uffici tecnici di Bacoli e Monte di Procida è stato rimandato a data da definirsi. Il problema riguarderebbe, a detta del comune di Bacoli, la mancata definizione di un crono-programma dei cantieri che consenta alla famiglia proprietaria dell’abitazione su cui saranno allestiti i ponteggi, di sapere quando saranno poi smontati. E così, a complicare ancor di più le cose, si è avviato anche il più classico dei riti che la burocrazia e la politica conoscano: quello dello scaricabarile. Picone passa la patata bollente nelle mani dei cugini montesi.
In un tira e molla che, senza la dovuta chiarezza da parte di tutti gli attori protagonisti, rischia di lasciare il borgo di Cappella chiuso ancora molto a lungo; ed i cittadini sempre più isolati. Oltre che delusi ed arrabbiati. E’ giusto che tutti sappiano cosa è accaduto in questi dieci mesi, di chi sono le responsabilità e chi sta rallentando ogni processo risolutivo.
fonte Free Bacoli