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Bacoli.Scintille e fumo dall’ex ristorante “La Curva” nella notte .

Patrizia Capuano
BACOLI. Scintille e fumo dall’ex ristorante “La Curva” nella notte tra sabato e domenica, sembra certa la natura dolosa del rogo. L’incendio ha parzialmente distrutto il tetto del complesso che, di proprietà della società pubblica Centro Ittico Campano, è stato affidato con un bando di gara ad una nuova gestione imprenditoriale. La cronaca: sono da poco trascorse le 2 quando residenti e passanti diretti ai locali di Miseno e Miliscola notano, in via Lungolago, fiamme miste ad un crepitio che si sprigionano dall’edificio. Allertano così le forze dell’ordine. Sul posto giungono i carabinieri delle locali stazioni di Monte di Procida e di Bacoli, seguiti dalla polizia scientifica e dai vigili del fuoco di Monteruscello. Nel giro di una ventina di minuti le fiamme sull’edificio da tempo dismesso sono domate e, da una prima verifica, i militari accertano che i danni riportati non sarebbero di grossa entità. In cenere, oltre a poco più di qualche metro quadrato della copertura anche una fascia di vegetazione spontanea. Sull’ origine dolosa dell’incendio, secondo gli inquirenti, non ci sarebbero molti dubbi. A conferma di questa tesi ci sono evidenti tracce di benzina rinvenute sul luogo; tuttavia per conoscere l’esito dei rilievi effettuati dai vigili del fuoco bisogna attendere ancora qualche giorno. Nel frattempo è stata aperta un’indagine. E le forze dell’ordine hanno immediatamente informato anche Salvatore Fevola, l’imprenditore bacolese che ha appena vinto il concorso per la gestione dell’ex ristorante-pizzeria “La Curva”, di cui non ha ancora le chiavi d’accesso dovendo attendere i necessari tempi burocratici per il rilevo dell’immobile. Per la gestione del complesso, sarà pagato un canone annuo di circa 62mila euro, ben superiore alla valutazione di 24mila euro secondo le tariffe previste dalle ultime tabelle in vigore. Il ristorante peraltro è chiuso da tempo, la precedente concessione è stata revocata per morosità dal Centro Ittico Campano (la società che amministra il laghi Fusaro e Miseno con immobili e terreni prospicienti, un patrimonio pari al 20% del territorio di Bacoli). Il tentativo di incendio riporta dunque l’attenzione proprio sui beni del Cic, i cui ultimi atti – con relative perizie di contratti di attività commerciali e agricole – sono stati acquisiti dalla Direzione investigativa antimafia. Sotto la lente della Procura della Repubblica anche le nuove tariffe per i concessionari di locali e terreni, contro cui si è schierata l’opposizione in Consiglio comunale “considerandole al ribasso rispetto al reale valore di mercato”.
fonte IL MATTINO Patrizia Capuano.

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