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La musica bella di FABIO IANNUZZI al GIFFONI FILM FESTIVAL

Dal 12 al 21 luglio ha avuto luogo la 41esima edizione del Giffoni Film Festival.
Anche per questa edizione agli appuntamenti cinematografici è affiancata una parte musicale. Sul palco della Cittadella il Festival di Giffoni ripropone il tema scelto: Link.
Artisti provenienti dalle più disparate realtà locali s’intrecciano con i big della musica nazionale ed internazionale, per creare quel collegamento che, tramite la musica, unisce ed emoziona in ogni parte del mondo.
Grandi nomi come: Marching Jazz Band, Almamegretta, Foja, Capone & Bungt Bangt, e poi l’hip pop e la denuncia sociale dei Co’ Sang . Ancora, Dolcenera e Virginio, il soffice pop-rock di Mads Langer, e musica, questa volta classica, eseguita dagli allievi del Conservatorio “G. Martucci” di Salerno, per arrivare ad una chiusura ad effetto con la grande musica degli Hooverphonic.
Siamo fieri di sapere che a Monte Di Procida, l’isola che non è, c’è un talento che ha partecipato a questo evento di orgoglio italiano e richiamo internazione. L’artista con cui parliamo è Fabio Iannuzzi che si è esibito il 19 luglio alle ore 20:00 con e per il Conservatorio “G. Mertucci” di Salerno.

Al Giffoni Film Festival quale sarà il leit motiv della vostra performance sonora?
Semplicemente un omaggio ad un grande compositore, Nino Rota. Abbiamo suonato le celebri musiche dei film di Fellini e gli immancabili temi dei film del Padrino. In più, canzoni sempre tratte da film famosi. Un percorso musicale veramente emozionante, in cui abbiamo ricordato “Amarcord”, “I vitelloni”, “La dolce vita”, “Otto e mezzo”. Gli arrangiamenti sono stati creati dal Maestro Giacomo Bellucci, che stimo molto.
Quale tra questi film preferisci?
Il mio preferito è Amarcord. Quando l’ho visto la prima volta mi ha letteralmente folgorato; è immenso il genio Felliniano!
Fabio qual è il tuo rapporto con la Settima Arte?
Perché le arti sono numerate? Un quadro del Caravaggio è più importante di una suite di Bach? Un film di Fellini è peggiore di una poesia di Montale? Credo in un concetto di arte universale. Ogni individuo comunica con i propri mezzi di espressione e in base alle proprie capacità. Proprio Fellini ci ha dimostrato come sia possibile mettere insieme tante forme di Arte: dalla fotografia ad alto impatto visivo alla poesia, dalla scenografia al teatro e, ovviamente, la musica. Io adoro il cinema!
Qual è il genere musicale che prediligi?
Ho suonato un po’ di tutto. Mi ritengo comunque un musicista di estrazione Rock prestato ad altri generi musicali!
Dalla musica leggera a forme di musica colta è stato un percorso molto strano. Ritengo che nella formazione di un musicista, l’ascolto di tanta musica sia fondamentale. Non ho mai messo i paletti nell’ascolto, tutti i generi sono validi, quando c’è passione e rigorosità nell’esecuzione. Come diceva il Grande maestro Andrés Segovia: “Tutta la musica è bella, purché lo sia!” A parte tutte le varie esperienze che ho avuto, quella con la tradizione partenopea, è stata per me fondamentale, grazie anche ad Emidio Coppola con cui collaboro da più di un decennio. La canzone e la musica napoletana sono patrimonio dell’umanità e Napoli è stata una grande capitale nel Settecento e punto di riferimento di tutte le arti. Oggi sappiamo come è ridotta la nostra città ed è fondamentale da parte di tutti gli artisti preservare questo enorme patrimonio. Detto questo, ammetto che c’è ben poco di Napoli nella mia musica, forse anche per una forma di rispetto verso la melodia partenopea o forse perché c’è una sorta di ritorno alle origini dal punto di vista compositivo. Una cosa è certa, ormai porto avanti una doppia identità musicale da anni, amo troppo la musica per rinunciare a suonarne altra! A volte mi sembra di essere come Dr. Jekyll and Mr. Hyde, di giorno rigoroso chitarrista classico e di notte chitarrista moderno che dà sfogo a tutti i suoi istinti musicali.
Possiamo parlare nel tuo caso di vocazione?
Non credo! Le vocazioni vengono dall’alto, da Dio, ma forse la mia è venuta dal basso. Il rock ‘n roll si diceva fosse la musica del diavolo e forse per la sua “irriverenza” un po’ sarà anche vero! L’unica cosa certa è che la musica è una passione nata dentro di me!
Da chi o cosa attingi la tua ispirazione?
Mi ritrovo spesso a discutere e suonare musica di autori classici in determinati ambienti detti “accademici”, come spesso la sera nei pub, dove si suona musica live, commentiamo l’ultimo lavoro del chitarrista rock o jazz di turno. Ti posso dire che amo molto le sonorità sud-americane (bossa-nova, samba, tango) ma allo stesso tempo mi affascina il blues e il rock degli stati uniti d’America. Sono un ibrido dal punto di vista musicale, mi piace Carlos Jobim, João Gilberto, come la musica di Villa Lobos e il tango di Piazzolla, ma poi ho bisogno anche di un approccio primordiale allo strumento e Jimi Hendrix mi da la giusta carica, così come una semplice canzone rock-blues dei Rolling Stones. Anche le sonorità “Pop” degli anni 80 hanno segnato molto il mio percorso musicale e infine i cantautori italiani. La lista è lunga!
Dove ti stai dirigendo?
Direi più dove mi sta portando la musica!
Sto cercando di proporre la mia musica, dato che ho molte idee realizzate e in cantiere, tra pezzi strumentali e canzoni dall’impronta molto rock, ma sempre pieni di influenze di altri generi che rappresentano un lato significativo della mia vita. Altro obiettivo è l’incisione di un Cd di brani di chitarra classica e dare concerti da solo o con piccoli ensemble di musica da camera. Il mio repertorio si è ampliato molto negli ultimi anni, come anche la consapevolezza e la qualità dell’esecuzione! Ovviamente continuerò ad insegnare, ormai sono 3 anni che sono docente di chitarra nelle scuole medie statali ad indirizzo musicale. Cerco sempre di infondere ai ragazzi l’amore per la musica, dato che spesso, a quell’età, sono decisioni prese dai genitori per il loro “compiacimento” personale. Già solo riuscendo in questa piccola impresa, so di aver contribuito, alla crescita di una persona migliore, oltre che all’eventuale nascita di un nuovo musicista.
Fellini nel film “La voce della luna” concluse dicendo: “Eppure io credo che se ci fosse un po’ più di silenzio, forse qualcosa potremmo capire”. Quanto è importante il silenzio per te?
È importante e fondamentale visto che la musica è fatta da attimi di silenzio, le pause. Siamo sovrastati dal rumore, “inondati”dall’inquinamento acustico. Ti dirò di più, anche le persone che litigano in TV, i Politici, come anche un talent show o un reality, sono “rumore”. Ben venga il silenzio come momento di riflessione e di pacificazione interiore!
C’è una canzone di Battiato che fa proprio al caso “Un oceano di Silenzio”
Quando si finisce di conoscere la musica?
Semplice, mai! Al momento sto frequentando un biennio specialistico al Conservatorio di Salerno, con il quale appunto ho fatto questa splendida esperienza, in musica da camera. Non si finisce mai d’imparare!

Un rocker all’insegna dei respiri del vento e degli immobili flussi del mare. Un Romeo scelto, da sempre, dalla sua Giulietta musica. Dall’isola che non è al palco di un concreto artistico, Fabio Iannuzzi.

Veronica Meddi

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