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Ass.Costagliola: in un momento così importante della storia delle nostre radici

Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo l’interessantissimo intervento dell’assessore del comune di Procida Salvatore Costagliola in occasione della seduta solenne congiunta dei consigli comunali di Procida e Monte di Procida.Cogliamo l’occasione per invitare tutti gli altri intervenuti della serata ad inviarci in forma scritta il loro intervento della serata dell’11 agosto 2007.


Ass. Salvatore Costagliola

**************** Intervento Ass. Salvatore Costagliola *************************

Dopo secoli di litigi, tafferugli, estorsioni, rappresaglie, violenze perpetrata dai Putiolani (vedi storia di Procida dalle origine ai tempi nostri 1893 prof. Michele Parancandolo, riportata anche di recente dal prof. Gnolfo) quello che accadde il 2 ottobre del 1781 tra le violenze, ci fu chi come il Sacerdote Don Biagio Porta per difendere la povera gente fu massacrato di botte, quel giorno è passato alla storia come la “Mattina degli Angeli” ma I PROCIDANI con le loro battaglie, la spuntarono, il 27 febbraio del 1826 una sentenza della Reggia Camera dava diritto assoluto all’isola di Procida, dichiarando il Monte territrorio procidano, ci vollero ben nove anni per definire la questione con un altro decreto che determinava i limiti tra i Comuni.

Così iniziava una nuova era per i procidani montesi, cosi nacque il termine affettuoso: tra quelli del monte e quelli dell’isola chiamandosi “cainè” (cognato) (perchè il cognato era come un fratello anticamente cainè da fratello caino e abele). Settant’anni dopo ci fù la svolta definitiva per il monte.

L’11 agosto del 1911 alle ore 20,30 mia nonna gridò “essuennu skittis sta vunennu”. (eccolo solo lui sta venendo) si trattava del mio bisnonno Onofrio Costagliola, che dalla strada gridava prupare la bisaccia cia’mmufettu (prepara il bagaglio c’è l’abbiamo fatta) Perché lui oltre ad avere la terra a Monte, aveva anche una attività commerciale incoppa re casevecchie, vendeva tutto l’occorrente che serviva ai contadini e per la casa, inoltre era anche un piccolo armatore di barche di trenta tonnellate.

Così mi ha sempre raccontato mio padre, Onofrio è anche citato come esempio di chi dava in fitto i terreni ai coloni. vedi libro del Prof. Gnolfo

Fu un sostenitore dell’autonomia, ebbe il piacere di vedere insediare il primo Consiglio Comunale, con il primo Sindaco Michele Coppola.

ahimè tre giorni dopo il 14 agosto del 1911 passava a miglior vita.

L’ emozione, che ho avuta è stata bellissima. È scaturita da fatti affettivi, Onofrio possa essere contento che nel centenario della prima amministrazione e della sua dipartita appena tre giorni dopo è stato ricordato da un suo discendente diretto. Oggi mio figlio si chiama Onofrio Costagliola.

In un momento così importante della storia delle nostre radici.

Amo questa terra come amo quella dell’isola,in questi due lembi di terra, in queste due comunità c’è il nostro passato, c’è il presente, ci sarà il futuro.

Assessore Salvatore Costagliola

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