>Una Monte di Procida illuminata con la luce della poesia, della musica e del teatro. Grande successo per “Le isole si accendono” che ieri, nel giorno del solstizio d’estate, ha unito idealmente molte città italiane ed estere nel nome della cultura. Palcoscenico d’eccezione Acquamorta dove con le candele e qualche fiaccola accesa si è venuta a creare un’atmosfera magica. Una serata soprattutto di emozione. Un’emozione viva sul palco grazie a chi ha dato voce ai versi di importanti poeti.
La serata Al suono delle barche in festa, alle 21 in punto la serata ha avuto inizio con la lettura di una poesia di un poeta tanzaniano, Euphrase Kezilahabi. Nello stesso istante tante altre persone in diverse parti del mondo hanno compiuto lo stesso gesto rievocando con la mente le antiche credenze connesse al giorno più lungo dell’anno. Spazio però anche all’identità locale attraverso la lettura di poesie del poeta cappellese Michele Sovente, scomparso qualche mese fa, Mimmo Grasso, Alda Merini e Antonio Testa. Ma “Le isole si accendono” è stata anche rappresentazione, con Enzo Gaito e Franco Lillini, e musica con il trio di Geppino Scamardella. Tra cultura, emozione e voglia di condivisione non è mancato il tempo per sognare: messaggi in bottiglia sono stati consegnati al mare per compiere chissà quale viaggio e giungere nelle mani di chissà quale altro sognatore.
Pro loco, Colori Flegrei ed Amici del Gozzo hanno reso possibile questo evento grazie anche alla collaborazione, tra gli altri, di Rosso Capuano, Aldo Colandrea e Antonio Sabatano. “Creare eventi del genere qui ad Acquamorta è la nostra priorità- ha detto Giuseppe Carannante, presidente dell’Associazione Amici del Gozzo- è stata davvero una bellissima serata e la grande partecipazione è la prova che il nostro paese ha bisogno di nutrirsi della cultura”. E la strada della cultura è senz’altro l’arma vincente per stimolare, creare, produrre, innovare. “Il momento più emozionate è stato senz’altro l’arrivo del giovane Roberto Gaudioso che ha tradotto i versi del poeta tanzaniano- ha commentato Maria Pia Colandrea di Colori Flegrei- in quel momento io, ma mi auguro tutti, abbiamo percepito l’abbraccio di quel viaggiatore che ci dona la sua arte, che poi è anche la nostra arte, comprensibile solamente dove c’è un cuore ed un mente pronta ad accoglierla. L’accoglienza deve spronare all’arte in tutte le sue forme e le sue varianti senza alcuna preclusione. Il mio augurio, e la mia speranza, è che Monte di Procida possa ospitare sempre più eventi in cui la vera protagonista è l’arte”.
ANNARITA COSTAGLIOLA
</a