Che cosa c’entrano i Virtuosi di San Martino con Peppone e don Camillo? Niente, anche perché lo strepitoso gruppo di cabaret da camera newpolitano non ha avuto a che fare con degni discendenti dei personaggi di Guareschi impersonati da Fernandel e Cervi, ma nella loro brutta copia «alla napoletana». Da una parte c’è un parroco, don Antonio Cassaro, famoso per le sue posizioni integraliste: a Bacoli
dicono che vieta l’ingresso a messa alle donne che usano un rossetto troppo marcato, giurano che abbia vietato la prima comunione al figlio di una divorziata. Dall’altra il sindaco di MONTE DI PROCIDA Francesco Iannucci, che proprio comunista non è.Il parroco per la sera di martedì 27 aspettava nel teatrino della
chiesa della Madonna del Buon Consiglio un quartetto d’archi: così gli
era stato detto. Il secondo, sapeva – la Provincia che organizzava
l’evento glielo aveva messo nero su bianco – , che il gruppo guidato
da Roberto Del Gaudio e Federico Odling non era adatto ad essere
ospitato da una struttura ecclesiastica. Il suo nuovo recital, «Napoli
avanti e dietro», prende le mosse dagli amatissimi Pisano & Cioffi per
una ricognizione semiseria nei mali del nostro vivere affannato:
nessuna parolaccia, ma tanti doppi sensi, stemperati da cocktail
musicali che tengono insieme Rossini e Zappa, la canzone popolare e il
jazz.
Don Antonio ha «sopportato» quasi tutto lo spettacolo, è
diventato rosso ascoltando «Alì Babà », è esploso quando del Gaudio ha
intonato «La filosofessa», accentuando con voce e gesti le ultime
lettere. «Basta, questo concerto non deve continuare», ha intimato,
dall’alto del suo (presunto) pulpito, forte più che altro del titolo
di padrone di casa. «Prete vattene via», «sindaco cacci quel
sacerdote», «vogliamo sentire il gruppo, non il parroco», hanno urlato
dalla platea.
Ma Cassaro è stato intransigente. E Iannucci, che non lo
aveva avvertito della reale natura dello spettacolo, ha solidarizzato
con i (poco, almeno a sentire don Antonio) Virtuosi, chiesto scusa al
pubblico e promesso ai musici un nuovo ingaggio per il 27 gennaio, in
occasione dei festeggiamenti del centenario di Monte di Procida.
«Napoli avanti e dietro», dice il titolo, che però parla d’altro.
Federico Vacalebre