EFFE in “double face”
Immagini e liberi sogni
da “La Fortuna con la Effe maiuscola”
di E. De Filippo e A. Curcio
Commedia in 2 tempi al Monte di Procida
Regia Franco Napolitano
La Scintilla ”Michele Sovente” è andato in scena sabato 16 Aprile al Laboratorio delle Arti di M. di Procida, con la prima di “Double face” e celebrando il vulcanico poeta Sovente recentemente scomparso. Uno spettacolo tratto liberamente da “la Fortuna con la F. maiuscola” di Eduardo e A.Curcio. Un classico della comicità napoletana, ripresentato in chiave surreale da una lettura scenica di Franco Napolitano con “ lo sguardo onirico al passato e il mondo ambiguo della iper-modernità “. Una rappresentazione dal voluto ibridismo di stili, immagini recitative e lingue (napoletano-anglo-italo- spagnolo), preso a prestito anche dall’eden plastificato della TV e dalla irreale e farsesca cronaca politica di oggi. Tra ruote “escort”, bunga- bunga, legittimo impedimento, etc. Fra fiction e realtà, in un gioco pirandelliano che si richiama al “teatro e il suo doppio” di Artuad. Il gruppo si è presentato ben affiatato, tutti in parte, con una azione corale dinamica e gioiosa, dai tempi e ritmi giusti. Il pubblico numeroso ride di cuore. Nel cast una frizzante Carolina Grande, una spiritosa Mariarosaria Carannante e la brillante Annachiara Ruggeri, un trio da “allegre comari” dal sapore neo-melodico. Il preciso e centrato Mario Carannante è il brigadiere, mentre il collaudato Gennaro di Colandrea si sperimenta in uno spassoso notaio argentino. Antonio Scotto si trastulla in una gag, un mix di parodia realistica e dottor Balanzone.
Miss Beatiful è Rubina Salemme, che caratterizza divertendosi un personaggio dai colori tragicomici. Giovanna Gagliardi mostra capacità e precisione nella “guardaporta”, giocherellando con i vari personaggi e soprattutto con la moglie del protagonista ( la poliedrica Maria Rosaria Di Costanzo che recita, canta e cuce in-scena anche la trama psicologica del racconto) e il marito di Beatiful, il sorprendente Francesco Lubrano,dai toni bekettiani. Poi c’è Andrea, la maschera androgina, misteriosa e double face, fulcro del giallo e del doppio finale, interpretata con eleganza da Mena De Santis. L’avv. Mc Cappell è Anna Barletta, che tinge in stile inglese una macchietta, clone positivo di un tipico “feliciello” ; gli tiene bene il passo il brioso Quintilio Illiano, umoristico e meticoloso nel Barone di TorreGaveta, creando con lei un variopinto e pirotecnico duo.
Mario Tomaselli re-inventa a modo suo Enricuccio (alias Fefè), in una magica interpretazione, nella doppia “parte” ciarliera e muta (nella connotazione piena di “senza parole” e/o trasformazione),offrendoci una prestazione recitativa di cuore e ventre, con abilità soprattutto
mimica e vis comica. In fine, va segnalata la recitazione pacata, l’ esperienza da maestro e la saggia presenza scenica, da tradizione napoletana, di Ciro Morra, che gli consente un’ ulteriore prova di bravura, nel personaggio principale, coordinandosi ai ritmi corali e alle frenesie registiche. Il trucco, essenziale e vitale alla irrealtà della trama è di Davì di Daniela Palumbo.Le musiche sono del maestro Lino Cannavacciuolo, abile nel creare incantevoli atmosfere, mentre le immagini video sono di PacoSmart montate dalla fantasia di Fefè. Sono previste repliche e la partecipazione a rassegne estive nazionali.