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Protezione Civile aggiorna le procedure di emergenza per i Campi Flegrei: ecco cosa cambia

La Protezione Civile italiana, in accordo con la Commissione Grandi Rischi, ha presentato una significativa rimodulazione del piano di allerta per la gestione del rischio vulcanico ai Campi Flegrei.

Il nuovo piano introduce quattro livelli distinti, contrassegnati da specifici colori: verde (quiescente), giallo (disequilibrio debole e medio), arancione (disequilibrio forte e molto forte) e rosso (fase pre-eruttiva). La principale novità riguarda l’articolazione interna dei livelli giallo e arancione, ora suddivisi in sottogruppi per rispondere meglio alle esigenze locali e alla complessità dei fenomeni vulcanici.

Come precisato da Fabio Ciciliano, capo del Dipartimento della Protezione Civile, il nuovo sistema non è ancora in vigore, ma se lo fosse, attualmente la situazione dei Campi Flegrei sarebbe classificata in fase gialla, corrispondente a un livello di attenzione moderata. Ciciliano ha chiarito che si tratta di un “affinamento” piuttosto che di un cambiamento radicale, con nuove fasi operative che permetteranno interventi più rapidi e mirati, particolarmente utili per rispondere alla recente intensificazione dei fenomeni di bradisismo.

La nuova tabella prevede, già dalla fase arancione, possibili restrizioni d’accesso alle aree turistiche e un’eventuale evacuazione limitata delle zone più esposte a fenomeni come risalita del suolo ed emissione di gas vulcanici. Luigi D’Angelo, direttore operativo del Coordinamento emergenze della Protezione Civile, ha sottolineato l’importanza di pianificare queste misure preventive in stretto accordo con i sindaci locali, con cui sono già avviate attività di condivisione.

Eugenio Coccia, presidente della Commissione Grandi Rischi, ha ribadito che attualmente non vi è alcuna fase di preallarme: “Siamo ancora in fase di attenzione, una situazione che potrebbe stabilizzarsi, peggiorare o eventualmente migliorare“. Ha aggiunto che al momento non è possibile prevedere con certezza l’evoluzione futura degli eventi, compresi i rischi legati alle esplosioni freatiche, attualmente considerate difficili da anticipare.

Le nuove modalità operative si basano su un monitoraggio costante e dettagliato della caldera, sfruttando tecnologie avanzate e collaborazioni con esperti internazionali. Paola Pagliara, dirigente dell’Ufficio Prevenzione e Previsione del Rischio, ha specificato che i parametri valutativi utilizzati nella nuova tabella sono prevalentemente qualitativi, e l’interpretazione sarà affidata agli esperti della comunità scientifica.

La Protezione Civile ha confermato che, in caso di escalation diretta e improvvisa dei fenomeni, potrebbe verificarsi un passaggio diretto dalla fase gialla a quella rossa, pur trattandosi di un’eventualità rara. Il vice capo dipartimento Natale Mazzei ha assicurato che il piano di evacuazione in caso di emergenza pre-eruttiva resta invariato e pronto a essere attivato immediatamente.

Nel frattempo, la fase di condivisione con gli enti locali, già avviata con i comuni flegrei e la Prefettura di Napoli, proseguirà nelle prossime settimane con il coinvolgimento diretto della Regione Campania. L’adozione definitiva del nuovo piano è prevista nei prossimi mesi, dopo la conclusione di tutte le fasi consultative e operative con i territori.

L’obiettivo centrale del nuovo sistema resta la sicurezza pubblica, con interventi tecnici e scientificamente validati, lontani da influenze economiche o turistiche. Un percorso di preparazione e formazione della cittadinanza, compresa l’attività nelle scuole, accompagnerà l’implementazione della strategia operativa per rafforzare ulteriormente la resilienza delle comunità locali.

Il capo Dipartimento Fabio Ciciliano, insieme al presidente della Commissione Grandi Rischi Eugenio Coccia, incontrerà la stampa, venerdì 21 marzo, alle ore 16 presso l’Auditorium del Dipartimento, in via Vitorchiano 2, per illustrare le novità emerse dalle riflessioni in corso sull’attuale scala di allertamento per il rischio vulcanico dei Campi Flegrei.

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