L’Ingv ha aggiornato i dati relativi al terremoto che ha colpito i Campi Flegrei nella notte del 13 marzo scorso: la scossa, inizialmente comunicata come magnitudo 4.4, è stata ricalcolata a magnitudo 4.6 della scala Richter. Si tratta del terremoto più forte registrato nella zona flegrea dal 1985 ad oggi.
Il sisma, avvenuto alle ore 01:25, è stato avvertito distintamente in tutta Napoli, nella provincia e fino all’area vesuviana. I maggiori danni sono stati registrati a Pozzuoli e nel quartiere napoletano di Bagnoli, dove si contano ancora oggi 340 sfollati. I Vigili del Fuoco hanno effettuato oltre mille sopralluoghi, completando già due terzi delle verifiche.
Secondo il bollettino settimanale dell’Ingv diffuso oggi, 18 marzo 2025, nella settimana tra il 10 e il 16 marzo ha contato 138 scosse, 32 delle quali superiori a magnitudo 1. La scossa principale è stata preceduta e seguita da altri due sciami sismici significativi, uno nella zona di Pisciarelli e uno ad Agnano.
Oltre al recente evento del 13 marzo 2025, la zona dei Campi Flegrei ha registrato, negli ultimi decenni, altri terremoti significativi, anche se di magnitudo inferiore.
Secondo i dati ufficiali più recenti:
- Il 20 maggio 2024 si è verificata una scossa di magnitudo 4.4.
- Il 26 luglio 2024 una scossa di magnitudo 4.0 ha interessato la stessa area.
- Più recentemente, tra febbraio e marzo 2025, si sono registrate diverse scosse di magnitudo 3.9.
Questi eventi confermano un’intensa attività sismica legata al bradisismo, con un costante sollevamento del suolo nell’area di massima deformazione che, secondo l’ultimo bollettino, ha raggiunto i 30 millimetri al mese. Però, l’Osservatorio Vesuviano rassicura: al momento non ci sono elementi che suggeriscano evoluzioni vulcaniche significative a breve termine.
