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Ischia: migliaia in piazza contro le demolizioni delle case “di necessità”, corteo di protesta contro le ruspe

Una massiccia manifestazione ha attraversato le strade di Ischia per protestare contro gli imminenti abbattimenti di abitazioni considerate abusive. Il corteo, organizzato dal Coordinamento dei Comitati a Difesa del Diritto alla Casa della Campania, ha visto la partecipazione di oltre mille cittadini e diversi amministratori locali.

La protesta si è concentrata particolarmente sulle cosiddette “case di necessità“, abitazioni costruite per esigenze abitative familiari e non per speculazione. Secondo gli organizzatori, sull’isola ci sarebbero circa 10.000 immobili con difformità edilizie, molti dei quali rischiano la demolizione nei prossimi mesi.

Particolarmente toccante la testimonianza di Mariagrazia Buono, proprietaria di una casa destinata all’abbattimento, che ha posto ai sindaci presenti una domanda drammatica: “Dove andrò a vivere quando la mia casa sarà abbattuta dalle ruspe?

I primi cittadini di Ischia, Barano d’Ischia e Serrara Fontana hanno espresso solidarietà ai manifestanti, sottolineando la necessità di un intervento legislativo urgente. Il sindaco Enzo Ferrandino ha evidenziato come il problema sia particolarmente acuto sull’isola, dove la crisi abitativa è già grave e le alternative abitative sono praticamente inesistenti.

È necessario distinguere tra le costruzioni frutto di attività criminose e gli abusi legati alla necessità abitativa“, ha dichiarato Ferrandino, “Chi ha costruito la propria unica casa con sacrifici non può essere lasciato per strada senza alternative“.

Gli organizzatori della manifestazione hanno chiesto al governo l’emanazione di un decreto legge per bloccare temporaneamente le demolizioni, permettendo di trovare una soluzione che tuteli le prime case, considerando che sull’isola da decenni non vengono realizzate opere di edilizia popolare.

La situazione appare particolarmente critica considerando che Ischia sta ancora affrontando le conseguenze di recenti calamità naturali, con diverse famiglie già sfollate che trovano sistemazione in strutture alberghiere.

La manifestazione, partita dal piazzale del Tribunale e conclusasi in piazza Antica Reggia, rappresenta l’ultimo tentativo della comunità isolana di richiamare l’attenzione delle istituzioni su quella che rischia di diventare una vera emergenza sociale per il territorio.

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