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“Con magnitudo 5 cadono i palazzi”: la frase shock di Ciciliano all’affollato incontro sui Campi Flegrei

Un incontro pubblico che doveva rassicurare si è trasformato in un momento di tensione quando il capo della Protezione Civile, Fabio Ciciliano, ha risposto senza filtri alla domanda di un cittadino preoccupato: “Che vuol dire se arriva una scossa di quinto grado cosa fate? Con una scossa di quinto grado cadono i palazzi e conto i morti. Funziona così”.

Questa dichiarazione, che ha gelato la sala gremita del centro operativo di Monterusciello a Pozzuoli, è arrivata dopo circa due ore di confronto tra cittadini e istituzioni, in un incontro nato per placare le preoccupazioni della popolazione provata da uno sciame sismico che ha registrato oltre 500 scosse negli ultimi giorni.

Nonostante la frase allarmante, Ciciliano ha chiarito che al momento non ci sono segnali preoccupanti: “Il magma non sta risalendo e non abbiamo nessuna indicazione che ci possa far passare dall’allerta gialla a quella arancione“. La spiegazione tecnica fornita è che l’attuale attività sismica potrebbe essere dovuta ai “fluidi prodotti dal contatto tra magma e acqua” piuttosto che ad una imminente eruzione.

Anche Mauro Antonio Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV, ha cercato di tranquillizzare i presenti: “Adesso non ci sarà un’eruzione, ve lo dico io. In futuro ci potrà essere perché è un vulcano attivo“.

Un altro tema caldo dell’incontro è stato quello delle vie di fuga, ad oggi una delle più gravi lacune dell’intero piano di emergenza. Ciciliano ha ammesso senza mezzi termini: “Le vie di fuga saranno pronte tra qualche anno. Nel frattempo abbiamo i piani di protezione civile“.

Questa risposta ha scatenato risate sarcastiche tra il pubblico, spingendo Ciciliano a reagire: “Non c’è molto da ridere, perché i piani di protezione civile esistono proprio per far fronte alla contingenza dell’attesa della realizzazione di queste opere“.

Numerose le lamentele dei cittadini, in particolare quelli residenti ad Agnano, zona di confine ma spesso epicentro delle scosse. “Il piano di protezione civile a noi che viviamo a Contrada Pisciarelli indica che dobbiamo andare come punto di raccolta davanti all’ippodromo di Agnano“, ha raccontato una cittadina. “L’altra notte c’erano 300-400 macchine ma non c’era nessuno. Non chiediamo le tende, ma almeno un supporto psicologico“.

Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha riconosciuto il problema: “Chi si trova al confine non gode della connessione con Pozzuoli. Troveremo una forma per un’assistenza specifica“.

Ciciliano non ha nascosto la realtà della situazione: “L’attività geotermica qui esiste da migliaia di anni ed esisterà per altre migliaia di anni. Se qualcuno non vuole sentire le scosse semplicemente deve spostarsi da questa zona“.

Una risposta lapalissiana che, insieme alla dichiarazione shock sui palazzi che crollano, mostra un approccio diretto e privo di filtri da parte delle istituzioni – un metodo che non sempre riesce a placare le paure della popolazione.

Nonostante le preoccupazioni, il livello di allerta resta giallo. Sono stati stanziati 500 milioni di euro nelle mani del Commissario straordinario Soccodato, di cui 200 licenziati dal Consiglio dei ministri per istituti scolastici, messa in sicurezza edifici pubblici e vie di fuga.

In un territorio dove il rischio è parte integrante della vita quotidiana, la gestione dell’emergenza e della comunicazione resta una sfida complessa, come dimostra questo incontro carico di tensione, paure e dichiarazioni shock.

Il video dell’evento:

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