Alle prime luci dell’alba, di oggi venerdì 6 dicembre 2024, i residenti di Pozzuoli e dei Campi Flegrei sono stati svegliati da una scossa di terremoto di magnitudo 3.4. Il sisma, registrato alle 5:33 dall’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), ha avuto un epicentro superficiale nella zona dei Gerolomini a Pozzuoli, a una profondità di soli 500 metri.
La scossa, avvertita anche a Monte di Procida, Bacoli ed in alcune zone di Napoli e provincia, fa parte di uno sciame sismico ancora in corso nell’area dei Campi Flegrei. Precedentemente, alle 1:59, era stato registrato un evento di magnitudo 1.9 vicino a via Vecchia San Gennaro, accompagnato da un boato avvertito dagli abitanti locali. Nonostante l’intensità del movimento tellurico, non sono stati segnalati danni significativi a persone o strutture.
Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio sul Vesuvio e sui Campi Flegrei, qualche giorno fa ha fornito importanti dettagli sulla situazione geologica dell’area. Secondo i recenti studi, la sorgente di sovrapressione che causa la deformazione delle rocce si trova a circa 4 chilometri di profondità e interessa principalmente l’emissione di gas.
“Abbiamo rilevato fino a 5000 tonnellate al giorno di anidride carbonica nell’area solfatale, un valore decisamente significativo“, spiega Di Vito. Il magma attualmente si trova a una profondità di 5-6 chilometri, rispetto agli 8 iniziali.
“Rispetto al 1980-1984, il processo attuale è molto più lento“, sottolinea Di Vito. Grazie a strumentazioni più accurate e sensibili, oggi gli scienziati possono monitorare con precisione questi cambiamenti.
L’esperto ricorda la complessità delle previsioni vulcaniche, evidenziando come per i Campi Flegrei si disponga di pochi dati storici, con l’ultima eruzione in epoca romana documentata dagli scritti di Plinio il Giovane.