La Polizia di Stato lancia un nuovo allarme riguardo una pericolosa truffa online che sta circolando in questi giorni. I malintenzionati stanno inviando false convocazioni giudiziarie via email, sfruttando impropriamente il nome del Capo della Polizia e loghi istituzionali per conferire credibilità ai loro messaggi fraudolenti.
Il meccanismo della truffa è particolarmente insidioso e si basa su tecniche di manipolazione psicologica:
1. La vittima riceve un’email apparentemente ufficiale, con tanto di loghi istituzionali
2. Nel messaggio si fa riferimento a una presunta indagine penale a carico del destinatario
3. Si minaccia l’emissione di un mandato d’arresto per presunti reati di pedopornografia
4. Si prospetta l’iscrizione in un inesistente “Registro dei delinquenti sessuali”
5. Si richiede di fornire “spiegazioni” contattando il mittente
6. Una volta stabilito il contatto, i truffatori chiedono il pagamento di una somma di denaro per “evitare l’arresto”
La Polizia Postale sottolinea un punto fondamentale che tutti i cittadini dovrebbero tenere a mente: “nessuna Forza di polizia contatta mai direttamente i cittadini tramite email o SMS per richiedere dati personali o pagamenti in denaro, tanto meno sotto minaccia di procedimenti penali“.
Per evitare di cadere vittime di questa truffa, ecco alcuni consigli pratici:
– Diffidare sempre da comunicazioni che minacciano conseguenze penali immediate
– Non rispondere mai a richieste di denaro ricevute via email
– Verificare sempre l’autenticità delle comunicazioni attraverso i canali ufficiali
– Non fornire mai dati personali o sensibili via email
– Segnalare immediatamente i tentativi di truffa alle autorità competenti
Per segnalare tentativi di truffa o richiedere informazioni, i cittadini possono rivolgersi alla Polizia Postale attraverso il portale ufficiale del commissariatodips.online.
È fondamentale mantenere alta l’attenzione su queste truffe che, purtroppo, continuano a mietere vittime grazie all’utilizzo di tecniche sempre più sofisticate di ingegneria sociale. La condivisione di queste informazioni può aiutare a proteggere le persone più vulnerabili dalla minaccia crescente delle truffe online.