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Il varo maledetto della “Principessa Jolanda”, la nave che non navigò mai

Il 22 settembre 1907, il mondo della cantieristica navale italiana fu scosso da un evento tragico che sarebbe passato alla storia: il disastroso varo del piroscafo Principessa Jolanda.

La Principessa Jolanda era un’imponente nave passeggeri, lunga 146 metri e progettata per trasportare fino a 1.580 passeggeri e 300 membri dell’equipaggio. Costruita nei cantieri di Riva Trigoso, vicino Genova, rappresentava l’ambizione dell’industria navale italiana di competere nel mercato internazionale.

La cerimonia di varo si svolse alle 12:25 del 22 settembre 1907 a Riva Trigoso, frazione di Sestri Levante, alla presenza di numerose autorità. La madrina dell’evento era Ester Piaggio, moglie del senatore Erasmo Piaggio, presidente del Lloyd Italiano. L’atmosfera era carica di entusiasmo e aspettative.

Ma, pochi istanti dopo il varo, l’impensabile accadde. La nave cominciò ad inclinarsi pericolosamente sul fianco sinistro. Nonostante gli sforzi frenetici per stabilizzarla, incluso l’uso di un’ancora per contrastare lo sbandamento, il piroscafo affondò rapidamente sotto gli occhi attoniti dei presenti.

Le indagini successive rivelarono diverse cause che contribuirono al disastro:

1. Zavorra non proporzionata: una distribuzione inadeguata della zavorra creò un’instabilità iniziale, rendendo la nave vulnerabile all’inclinazione.

2. Cedimento dell’avanscalo: la struttura che sosteneva la nave durante il varo cedette, compromettendo ulteriormente la stabilità.

3. Rotazione durante il varo: la nave subì una rotazione imprevista sull’asse trasversale mentre la poppa toccava l’acqua, portando ad un’inclinazione fatale sul fianco sinistro.

L’ingegnere navale Francesco Tappani, capo del progetto, si trovò al centro dell’attenzione dopo il disastro. Egli aveva competenze che si basavano principalmente su un mix di esperienza pratica ed ingegno, piuttosto che su una formazione teorica formale. Nonostante le critiche e le accuse, Tappani continuò la sua carriera, diventando in seguito anche Podestà di Chiavari dal 1932 al 1942.

L’affondamento della Principessa Jolanda ebbe conseguenze significative:

– Rappresentò una notevole perdita economica per il Lloyd Italiano.
– Danneggiò l’immagine della cantieristica navale italiana dell’epoca.
– Servì come monito sull’importanza della sicurezza nella progettazione navale e sulla necessità di rigorosi controlli pre-varo.

Il disastro della Principessa Jolanda rimane un momento cruciale nella storia della cantieristica navale, sottolineando l’importanza di una progettazione accurata, di controlli rigorosi e di una pianificazione attenta. Questo evento tragico continua a servire come lezione per l’industria navale moderna, ricordando che anche le navi più imponenti possono essere vulnerabili senza la dovuta attenzione ai dettagli tecnici e alla sicurezza.

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